E' incredibile come Radio Radicale, un servizio pubblico che svolge "attività di interesse generale ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 230", riconosciuto pertanto come tale dallo stesso Stato, venga derubricata a emittente superflua e rischi di avere di fronte a sè soltanto un mese e mezzo di vita dopo aver contribuito fattivamente alla solidità della democrazia in Italia, a partire dalle dirette parlamentari, la copertura di notizie ed avvenimenti di interesse comune, il suo immenso e prezioso archivio." Così dichiarano in una nota congiunta Giulia Guida e Riccardo Saccone, segretari nazionali Slc Cgil, che esprimono preoccupazione per la tenuta occupazionale in un ambito già profondamente colpito da crisi e continui tagli, che anche questo governo intende attuare.
 
"Il prossimo 20 maggio scade la convenzione, che lega la storica emittente al Ministero dello Sviluppo Economico, per il primo semestre dell’annata 2018-2019. Una parte consistente della società civile, intellettuale e sindacale così come rappresentanti dell'intera filiera istituzionale del Paese, stanno facendo sentire la propria voce per tutelare un patrimonio imprescindibile - proseguono i sindacalisti. Il servizio di copertura giornalistica e di trasmissione in diretta offerti da Radio Radicale rappresentano l'apertura delle istituzioni pubbliche verso il cittadino, di qualunque appartenenza culturale, sociale e politica."
 
"Ci uniamo all'appello al Governo affinchè ritiri il drastico taglio dei fondi previsto nella legge di bilancio - concludono Guida e Saccone. La democrazie è nei fatti, non nelle parole."
 
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