Il percorso verso la costruzione della dimensione sociale e politica dell'Ue ha bisogno di una Germania europeista e solidale, pronta a dare il proprio contributo per risolvere il drammatico problema che ha oggi di fronte a sé l'Europa: la disoccupazione giovanile”. E' quanto afferma il responsabile del segretariato Europa della CGIL, Fausto Durante, alla luce dei risultati elettorali in Germania.

Per il dirigente sindacale “quale che sia la composizione della futura coalizione, il governo di Berlino e la Cancelliera Merkel non potranno esimersi dall'affrontare il tema cruciale del ruolo della Germania nel processo di costruzione dell'Ue. Un ruolo che sino a questo momento è stato quello di rigido custode dell'ortodossia rigorista, con tutte le conseguenze che tale atteggiamento ha avuto nelle scelte della Commissione europea e delle altre autorità comunitarie. Scelte che - precisa Durante - hanno minato alle fondamenta l'idea stessa di modello sociale europeo, accresciuto le disuguaglianze tra i cittadini dell'Unione, aggravato le già critiche condizioni degli Stati più in difficoltà, a partire dalla Grecia”.

Ecco perché il responsabile del segretariato Europa della CGIL chiede una Germania “europeista e solidale”, attenta al problema della disoccupazione giovanile nel vecchio continente. In questo senso, aggiunge Durante, “è particolarmente importante l'appello lanciato dal presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, affinché la Germania non faccia mancare il proprio impegno per la definizione di un nuovo grande piano europeo di investimenti per il lavoro e la crescita.

Dopo il lancio del 'Piano del lavoro 2013' della CGIL, del nuovo 'Piano Marshall per l'Europa' del sindacato tedesco Dgb, delle 'Iniziative per la crescita europea' del sindacato danese LO, ora tutta la Confederazione europea dei sindacati è impegnata nella definizione di un piano di investimenti di livello europeo, all'insegna della reindustrializzazione dell'Europa in un quadro di crescita sostenibile e di creazione di nuova e stabile occupazione. Ci auguriamo - conclude - che il nuovo governo tedesco partecipi a questa sfida, decisiva per il comune futuro dell'Europa”. 

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