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Produzione culturale

Slc Cgil aveva già accolto positivamente la proposta di riforma avviata dal ddl a firma Di Giorgi/Zavoli. Di conseguenza valuta lo schema di ddl presentato dal Ministro Franceschini come una ulteriore positiva attenzione al settore. ‎
Alle audizioni delle varie categorie e associazioni del cinema presso la VII Commissione del Senato Slc Cgil, insieme alle altre sigle sindacali confederali del settore, ha già partecipato presentando proposte ed emendamenti. Si auspica che lo schema del Governo si vada ad integrare con quello del Senato garantendo una rapida approvazione della legge.
Si ritiene di particolare importanza l’estensione del ddl Franceschini allo spettacolo dal vivo, sulla quale andranno preparate le considerazioni di parte sindacale.

Slc Cgil ribadisce quanto già proposto in audizione, attendendo di essere ascoltati anche sul nuovo schema.

Per la piena attuazione di quanto previsto dall’art.9, 21, 33 e dell’art.117 lettera s) della Costituzione italiana, va esteso il concetto di tutela del patrimonio con quella di tutela delle professioni. Questo per tutelare gli addetti del settore ed impedire la dispersione professionale ed artistica.

Sono pertanto da prevedere espressamente tutele delle professioni e certificazione delle stesse. E’ necessario, anche ai fini della produzione di qualità, individuare regole per i professionisti, uniformando i profili stabiliti a livello regionale. Ma non possiamo ignorare che accanto alle figure tecniche, manchino complessivamente norme di tutela per gli artisti, che a tutt’oggi non hanno un riconoscimento giuridico della loro attività. Su questo tema l’Italia non ha neppure recepito l’indicazione europea dell’ormai lontano 2007. Anche per gli artisti vanno individuate regole per i professionisti, ma anche diritti e tutele.

Slc Cgil continua a ritenere importante l’istituzione di un soggetto giuridico indipendente dalle formazioni di Governo e economicamente autonomo con il compito di coordinare l’intervento pubblico a favore di un cinema libero, contrastando le posizioni produttive dominanti. Un soggetto con il compito primario di sostenere la produzione cinematografica nazionale, anche rilevando in parte o coordinando l’attività delle Filmcommission locali, e contrastando l’abuso di posizioni dominanti nel settore.

Rispetto allo schema del ddl Di Giorgi, era stata da noi proposta l’assegnazione al previsto Centro nazionale per il Cinema la responsabilità di attuazione del processo di certificazione professionale degli addetti del settore, l’istituzione di un Registro Nazionale dei professionisti certificati, mediante il coinvolgimento delle istituzioni pubbliche interessate, degli Enti Bilaterali di derivazione contrattuale di settore e delle associazioni interessate, oltre all’individuazione di percorsi formativi e certificazione permanente. Anche se cambiasse il soggetto giuridico, siamo per il mantenimento delle proposte.

Nel più ampio concetto di riconoscimento delle professionalità del settore si ritiene necessaria l’individuazione di incentivi per la partecipazione dei professionisti a festival, eventi, iniziative culturali.

Si individua anche la necessità di premiare opere realizzate da piccole e microimprese che operano in rete, insieme alle aziende che operano in coproduzione, joint venture, associazioni temporanee di impresa, per incentivare le economie di scala investite nel cinema.

L’autonomia economica del soggetto giuridico può richiedere una tassa di scopo, ripartita anche in parte sullo sbigliettamento, ma principalmente sull’obbligo di reinvestimento di quote degli incassi relativi ad opere sostenute con fondi pubblici, oltre all’estensione in tema di prelievo per gli editori e distributori televisivi, per chi opera su piattaforme digitali, telefoniche, fornitrici di servizi media audiovisivi non lineari, video on demand e Over The Top.

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