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Produzione culturale

Il 6 marzo si sono tenuti gli Stati Generali dello Spettacolo dal Vivo a Firenze, essendo in fase finale in ciclo di audizioni relativo al Codice dello Spettacolo. Fino ad oggi hanno fatto 28 audizioni.
La relatrice, senatrice Rosa Maria Di Giorgi, ha illustrati i contenuti di massima della legge, anche
se i testi devono ancora essere scritti. La legge farà ricorso a decreti delegati ma con requisiti stringenti.
Tra le novità positive c’è la volontà di incrementare il FUS in modo consistente, di concedere crediti d’imposta per le produzioni, gestione teatri e sale musica, giovani, spettacoli sperimentali.
Una percentuale (3%) del FUS verrà concessa al MIUR per le attività previste dalla legge Buona Scuola, relative allo spettacolo.
Si prevede interventi a tutela dei lavoratori intermittenti del settore, e l’istituzione di un Consiglio Generale per lo spettacolo dal vivo (ritengo che analogamente a quanto già previsto per quello del cinema, il sindacato non sarà più previsto) e una relazione annuale al Parlamento che rendiconterà sullo stato di attuazione della legge per eventuali azioni correttive. Ovviamente la nuova legge disciplinerà anche i contenuti attuali del decreto ministeriale del 1 luglio 2014 (disciplina ripartizione FUS).
Tra le novità negative ci sono quelle relative alle Fondazioni Lirico Sinfoniche: verrà prevista uno specifico stanziamento per questi teatri e un recepimento, con correttivi (non specificati) dei contenuti dell’art. 24 legge 160. Presumibilmente ritengo che interverranno sulle parti a rischio costituzionalità, ma se vengono confermate quelle riguardo al possibile decadimento da Fondazione Lirica verso non meglio precisati teatri lirici, il fatto che lo stanziamento per le Fondazioni sia separato da quello per i restanti soggetti comporterà l’impossibilità per il teatro declassato di trascinarsi il FUS previsto, e quindi dovrà impattare sui restanti soggetti. E’ evidente che non è irrilevante lo stanziamento del Fondo Unico rispetto alla sostenibilità rispetto alla produzione e all’occupazione.
Altro tema è quello che prevede un “ammodernamento della contrattazione”. Non si capisce come intendano intervenire sulla contrattazione con norma legislativa.
Riteniamo negativo anche la decisione annunciata di far uscire i circhi e lo spettacolo viaggiante dal contributo del FUS, assegnandoli al turismo. Ovviamente ci riserviamo di leggere i testi e presentare emendamenti.

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