L’offerta vincolante presentata in questi giorni da Raiway su Persidera, società compartecipata da Tim e dal gruppo Gedi, riporta all’attenzione il tema delle torri trasmissive e, in generale, degli asset infrastrutturali del paese. Le torri di trasmissione sono strutture che trasmettono il segnale radio e tv ma anche dati e voce ed il nostro è uno dei pochi paesi in cui alcuni proprietari delle torri producono anche contenuti. Chi controlla queste reti controlla, di fatto, un asset strategico del Paese”. Così Cinzia Maiolini, segretaria nazionale Slc Cgil, sulle notizie riguardanti le torri di trasmissione.

“Oggi le reti italiane sono in larga parte sovrapposte e l’implementazione tecnologica in atto rende necessaria una progettazione prospettica dell’infrastruttura. È del tutto evidente dunque – prosegue la dirigente sindacale – che la taratura degli operatori in campo, l’investimento previsto sul 5G, che potrebbe seriamente mettere in discussione il modello tradizionale di broadcasting, rendano indispensabile comprendere come si stia strutturando il mercato delle torri.”

“Quello che non è chiaro è se vi sia una visione di prospettiva che governa queste operazioni e se vi sia una regia pubblica per operazioni funzionali e determinanti per lo sviluppo del settore. Continuiamo a sostenere che le infrastrutture, a maggior ragione quelle che saranno legate allo sviluppo digitale con tutte le innumerevoli implicazioni connesse, non possono che essere a governance pubblica – sottolinea Maiolini.

“Tuttavia non abbiamo, ad oggi, chiarezza rispetto alla finalità di operazioni che, parrebbero, di natura esclusivamente finanziaria. Non è comprensibile, allo stato, se vi sia un progetto a lungo termine e, qualora vi fosse, se si tratta di un’idea di progressiva aggregazione societaria o se si preveda un modello industriale finalizzato al necessario sviluppo del settore – conclude la sindacalista. Dato che gli attori in campo sono molti, non sfugge a nessuno la necessità che il governo espliciti quali sono le strategie previsionali e l’idea infrastrutturale stessa in base a cui “regolare il traffico”.

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