Apprendiamo con dolore la notizia della morte di Fabio, operaio di una ditta appaltante che lavora per Nexive.
La morte ha fatto seguito ad un incidente le cui cause sono ancora da accertare, ma sicuramente il fatto che un ragazzo di soli ventun anni non abbia fatto ritorno a casa dopo essersi recato al lavoro, non può lasciarci indifferenti e non farci riflettere sul fatto che ancora oggi, dopo decenni di battaglie, la legislazione non garantisce adeguata sicurezza sui posti di lavoro.
In un epoca di globalizzazione, assistiamo purtroppo al fenomeno del taglio dei costi legati al personale ed alla sicurezza, mai come oggi, dati questi scenari, è necessaria una particolare attenzione su questi temi e, considerato il costante ricorso al sistema degli appalti e dei subappalti, la sicurezza in particolare merita garanzia sia da parte del committente che dall’appaltante. Su tutto quanto concerne tale sistema, come Cgil ci siamo ampiamente spesi e continueremo a farlo fino all’emanazione della Carta dei Diritti Universali del Lavoro, affinché tutti i Lavoratori trovino uguale tutela ed uguali diritti.
Non è nostra intenzione speculare sulla morte di un ragazzo, vogliamo solo richiamare al rispetto delle regole poste, perché lavorare in sicurezza è un diritto non solo del Lavoratore, ma anche dei suoi cari.
Alla Famiglia ed ai Colleghi di Fabio tutta la nostra vicinanza.

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