La dirigenza di Ecare sta continuando ad effettuare una serie di forzature sempre più gravi. Continua ad inviare lettere di trasferimento a lavoratori di Milano, ad effettuare, sempre sulla sede lombarda, richiami retroattivi dalla cassa integrazione per poi collocare le stesse persone in ferie forzate. Nonostante abbia raggiunto sulla maggioranza delle sedi accordi per il contenimento dei costi, continua ad intestardirsi a voler perseguire la strada di ulteriori confronti territoriali anche di fronte alla loro impraticabilità ( arrivando a prendere decisioni sbagliate come il ritardato pagamento degli stipendi circoscritto solo ad alcune sedi, decisione della quale valuteremo la tenuta giuridica dal momento che stiamo parlando di un’unica azienda). Non si capisce francamente dove vogliano arrivare i dirigenti di Ecare.
Si smetta una buona volta con questi atteggiamenti e si convochi in tempi rapidi il tavolo di verifica nazionale previsto dall’accordo ministeriale dello scorso 24 dicembre.
Solo cessando questa politica delle azioni unilaterali, ad iniziare dalla soluzione ai trasferimenti dalla sede di Milano, si potrà ricostruire un percorso coerente e condiviso su tutto il perimetro aziendale. In caso contrario il sindacato valuterà tutte le azioni, ad iniziare da quelle legali, per ripristinare un clima sereno in azienda.
La Segreteria Nazionale di SLC‐CGIL

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