Altissima l’adesione dei lavoratori Ericsson allo sciopero indetto da SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL e UGL-Telecomunicazioni per la giornata di oggi, 8 giugno. Ben tre i presidi più corposi: a Milano davanti al consolato svedese, a Genova, Roma e Napoli di fronte alle sedi dell’azienda.

“Da molto tempo i sindacati chiedono un tavolo di confronto vero con l’azienda che continua invece a comunicare il numero dei lavoratori da licenziare. L’azienda deve smetterla con tale arroganza – così una nota della segreteria nazionale di Slc Cgil.

“C’è possibilità di dialogo sulle ragioni che hanno portato allo sciopero, a cominciare dalle cause che stanno generando continui esuberi (e che vanno superate). Ma un vero rilancio dell’azienda e la tutela della professionalità dei lavoratori risiede anche nella messa al bando di pratiche quali offshoring, nearshoring, delocalizzazioni, consulenze.”

“I lavoratori non vanni licenziati o rimpiazzati, ma formati e riconvertiti professionalmente – conclude la nota. Le eventuali eccedenze siano gestite attraverso esodi incentivati e contratti di solidarietà. Se l’azienda non recede, saremo costretti ad alzare il livello della conflittualità.”

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