Lo sciopero indetto dalla sola SLC CGIL ha visto una partecipazione importante delle lavoratrici e dei lavoratori dell’azienda, con punte elevate nel settore del Caring e, in alcuni territori, con una partecipazione superiore agli ultimi scioperi unitari effettuati in azienda.
Ringraziamo quanti hanno voluto aderire alla giornata di sciopero, sacrificando parte della propria retribuzione, perché la partecipazione alle scelte che riguardano il proprio futuro, evitando di delegare e limitarsi a recriminare, è la migliore risposta democratica che i lavoratori potessero fare arrivare ai vertici aziendali, con buona pace di chi, ancora questa mattina, si affannava a sminuire il valore dell’adesione intestandosi, forse in modo un po’ ardito, la volontà di chi, legittimamente, ha deciso di non scioperare.
La contemporanea partecipazione ai presidi che si sono tenuti presso tutte le città capoluogo di regione ha avuto, inoltre, il merito di far uscire la vertenza dai confini aziendali e imporla all’attenzione del Paese, attenzione dovuta in considerazione che si discute di una azienda strategica per il futuro e l’innovazione del Paese.
I sacrifici sostenuti dai lavoratori in questi ultimi anni che derivano da gestioni precedenti, in cui l’azienda è stata impoverita e saccheggiata, hanno prodotto un importante incremento della produttività individuale e una riduzione del salario reale delle persone.
Tutto questo doveva servire a sostenere il piano di rilancio, sviluppo e crescita dell’azienda.
L’adesione allo sciopero ha confermato il no dei lavoratori di Telecom a ipotesi di societarizzazioni e l’indisponibilità dei lavoratori a proseguire su un piano di sacrifici in presenza di contraddizioni e sprechi che ancora caratterizzano l’insieme della vita aziendale.
La vertenza che si dovrà avviare con l’azienda dovrà porre le basi per una decisa inversione di rotta rispetto a quanto sino ora realizzato, intervenendo in quelle aree in cui si continua a male utilizzare il denaro aziendale (Canvass e meritocratiche inventate, gestione allegra degli straordinari, ecc) investendo invence in nuova tecnologia e digitalizzazione dei sistemi per promuovere un incremento della produttività di sistema, condizione imprescindibile per realizzare un piano di impresa espansivo, smettendola, una buona volta, di scommettere solo sulla paura e sul ricatto.