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Venerdì 31 maggio u.s. le Segreterie Nazionali hanno incontrato il Presidente Franco Bernabè, l'Amministratore Delegato Marco Patuano e il Direttore del Personale Antonio Migliardi in merito alla decisione assunta dal Consiglio di Amministrazione di procedere allo scorporo della rete d'accesso.

Il Presidente, in apertura, ha ripercorso le motivazioni che hanno portato l'azienda ad assumere tale decisione. In particolare ha ricordato come il quadro regolatorio imponga eccessivi vincoli all'azienda che determinano un contenzioso giudiziario continuo con gli altri operatori. In tale scenario la sanzione erogata dall'antitrust, che l'azienda ritiene ingiustificata e per la quale attiverà i ricorsi necessari, rappresenta solo l'ultimo caso delle rigidità cui è sottoposta l'azienda.

Inoltre, la costituzione di una società delle reti rappresenta una struttura interessante per gli investimenti e la programmazione delle necessità del Paese, offrendo al sistema una opportunità per creare nuova occupazione ed evitare che le scelte di mercato, attuate dalle singole aziende, possano essere in contraddizione rispetto agli interessi del Paese.

Il Presidente, ha ribadito che tale progetto diventerà esecutivo solo a valle di un accordo operativo di sistema che determini i minori vincoli cui Telecom Italia dovrà essere sottoposta alla luce della parità di accesso garantita a tutti gli operatori.

Infine, Bernabè ha escluso che l'azionariato della nuova società delle reti possa vedere la presenza di altri operatori telefonici, che paralizzerebbero la gestione dell'azienda a causa dei conflitti di interesse che inevitabilmente si produrrebbero, prospettando uno scenario in cui Telecom manterrebbe il controllo della nuova società con la presenza di un azionista istituzionale di minoranza.

L'Amministratore Delegato Marco Patuano ha tracciato il perimetro della nuova azienda, per la quale non siamo in presenza di elementi definitivi e che dovrebbe riguardare il 30%  circa della rete aziendale. Il progetto interesserebbe la rete d'accesso coinvolgendo l'intera struttura di Open Acces, parte di TI e una dotazione di personale di Staff per renderla autonoma, evitando,nel contempo, duplicazioni di funzioni oggi già presidiate. Ad oggi le unità coinvolte sarebbero circa 21.000.

I tempi per la realizzazione del progetto, che sarà avviato solo dopo la definizione con le autorità competenti (Agcom, Ministero dello Sviluppo Economico e Presidenza del Consiglio) del nuovo quadro regolatorio, condizione fondamentale per procedere, sono stati identificati in 12 / 18 mesi.

Il Sindacato ha espresso preoccupazione che il progetto di scorporo possa mettere in discussione gli attuali livelli occupazionali auspicando, nel contempo, che le opportunità per l’intero settore in termini di investimenti, innovazione, efficacia regolamentazione, parità di accesso e sana competitività possano essere reali.  Per il Sindacato è fondamentale monitorare costantemente il processo per i rischi che potrebbero nascere dal venir meno dell'unicità aziendale, ricordando che tale scenario organizzativo non ha precedenti in Europa e che solo due Paesi in Europa, la Grecia oltre all’Italia, hanno un’unica rete di trasmissione.

 

Per le Segreterie Nazionali è fondamentale preservare il patrimonio rappresentato dall'azienda, dalla sua capacità di competere e dalla necessità di innovare il prodotto garantendo in questo modo le decine di migliaia di lavoratori che direttamente o indirettamente operano quotidianamente per Telecom.

I vertici aziendali, convenendo su tali necessità, hanno sottolineato che il progetto non sarà avviato nel caso in cui il nuovo quadro regolatorio di sistema non determini i minori vincoli per Telecom o introduca elementi in grado di indebolire le capacità e le competenze aziendali.

Viste le forti preoccupazioni espresse delle OO.SS., i vertici aziendali si sono impegnati a mantenere aperto un tavolo di confronto continuo che verifichi gli eventuali avanzamenti e metta in condizione il sindacato di essere costantemente coinvolto nella fase propedeutica all'assunzione di decisioni anche alla luce di quanto sottoscritto pochi mesi fa con l’accordo raggiunto sul Piano d’impresa che blindava il perimetro dell’azienda e che i vertici aziendali hanno pienamente riconfermato.

Vista la necessità di mantenere elevata l'attenzione sull'evoluzione degli scenari sopra descritti, le Segreterie Nazionali hanno deciso di richiedere un apposito incontro al Governo.

È evidente che il sindacato si opporrà con tutte le iniziative necessarie laddove non vi fossero le garanzie occupazionali e nel caso in cui si volesse procedere a ridimensionare una delle poche aziende Italiane in grado di competere nei mercati internazionali, contribuendo a rilanciare l'economia del Paese.

Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL

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