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La riunione del 5/9/2013 con Comdata-Care ha attestato la presenza di una complicata situazione di stallo in azienda che bisogna superare.

Di fatto l’azienda non ha raccolto la richiesta avanzata da tutte le oo.ss. e dal coordinamento unitario aziendale di accelerare il processo di integrazione funzionale e strategica e di cominciare a costruire, da subito e praticamente, le premesse per realizzare la fusione per incorporazione dando così il segnale con atti concreti che si procede nella direzione indicata dall’accordo del 25 maggio 2012.

Certamente non sono sufficienti le pur positive dichiarazioni d’intenti su come si potrebbero fare i trasferimenti dei contratti individuali quando invece, a monte, si fanno strada ragionevoli preoccupazioni sul realismo di una prospettiva di continuità occupazionale per tutti.

Lo sviluppo della discussione secondo noi ha dimostrato, infatti, che recedere o semplicemente congelare questa richiesta sarebbe profondamente sbagliato da parte sindacale in quanto sono emersi aspetti che concorrono a riaffermare con maggior forza l’urgenza di ulteriori garanzie su tempi e modi della fusione.

1)  Pur ferma restando, formalmente, l’esigibilità di ogni parte degli accordi intercorsi sulla cessione del ramo d’azienda di Vodafone fino alla scadenza del 31 dicembre 2014, si è verificato nel tempo, e maggiormente nel corso degli ultimi mesi, un drastico calo dei volumi della commessa Vodafone che di per sé, attualmente, giustifica circa un terzo soltanto delle 914 posizioni lavorative presenti all’atto della cessione in Comdata Care.

2)  Il contenzioso instauratosi a seguito della cessione di ramo ha raggiunto proporzioni tali da avere un impatto sia organizzativo che economico la cui entità non sarà possibile identificare con esattezza per un lungo arco di tempo.

Non può sfuggire ad alcuno che tali incognite possono condizionare in modo determinante l’intero processo che ci si propone di sviluppare.

E’ bensì sotto gli occhi di tutti che garantire la continuità normativa, retributiva e, innanzi tutto, occupazionale è la prima delle esigenze e deve essere, perciò, la parola d’ordine irrinunciabile dell’oggi che orienta e orienterà la nostra iniziativa ad ogni passo, a partire dal necessario incontro triangolare con Vodafone da fissare con urgenza.

In questo contesto l’azienda, successivamente all’incontro, ha deciso di comunicare la formale disdetta dell’accordo sul Premio di Risultato ponendoci nella necessità di dare una risposta adeguata sia all’atto che al contesto.

L’azienda, inoltre,  ha avanzato alle oo.ss. e alle Rsu la richiesta di disponibilità a concordare l’introduzione della Timbratura da PC e del sistema di rilevamento della prestazione OAS, modalità organizzative già presenti nel gruppo e in gran parte delle società outsourcer.

Per quanto ci riguarda abbiamo detto e ribadiamo che la nostra disponibilità ad aprire il confronto di merito su tutte le questioni c’è se consideriamo ciascuna di esse come interna ad un piano di confronto che ha come obiettivo l’accelerazione della integrazione funzionale e strategica e la costruzione delle premesse per la fusione per incorporazione. Invece verrebbe meno se fosse intesa come un alibi per parlare d’altro quando la priorità è quella della preventiva messa in sicurezza di tutte le posizioni lavorative.

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