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Il 26 settembre Manutencoop ha aperto la procedura di legge per il licenziamento di 133 lavoratori dell’azienda Manutencoop Private Sector Solution (MPSS) impegnati sulla commessa Telecom Italia.

L’azienda ha imputato questa decisione drammatica al prossimo rinnovo dell’appalto (quello attuale scade il 31 ottobre, la nuova commessa dovrebbe essere assegnata nei prossimi giorni) che, a detta del management aziendale, sarebbe rinnovato da Telecom a condizioni e volumi fortemente ridimensionati. In particolare i responsabili di Manutencoop lamentano, soprattutto per i lavoratori di MPSS, come la decisione di togliere completamente dall’appalto la gestione operativa rende particolarmente negative le prospettive occupazionali.

Dopo aver in vano richiesto all’azienda di attendere l’effettivo esito della gara prima di aprire le procedure di licenziamento perché non è accettabile parlare di licenziamenti prima di avere il quadro effettivo del nuovo appalto, le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL, congiuntamente alle RSU di MPSS hanno deciso di chiedere un immediato incontro alla direzione di Telecom Italia per poter affrontare la vicenda possibilmente senza drammatizzazioni del tutto inutili che finirebbero per scaricare, ancora una volta, sui soli lavoratori le difficoltà di un rinnovo di appalto. Questa situazione è parimenti intollerabile se si parte dal presupposto che questi lavoratori si trovano in queste condizioni in virtù della decisione unilaterale di Telecom di esternalizzarli.

A questo punto riteniamo indispensabile che Telecom Italia convochi l’incontro in tempi brevissimi e, comunque, prima di chiudere definitivamente l’assegnazione dell’appalto per consentire una seria analisi della situazione (magari spiegando il motivo per cui non si sia previsto, diversamente da quanto disposto per le verifiche degli accordi commerciali del 2004 e del 2007, una clausola che prevedesse l’acquisto del ramo d’azienda in caso di cambio di appalto anche per la nuova assegnazione in discussione in queste ore). Per quanto ci riguarda il nostro interesse esclusivo è garantire l’occupazione di 133 donne e uomini che chiedono solo di poter continuare a svolgere il proprio lavoro senza diventare inconsapevoli “ostaggi” di una trattativa commerciale. Da questo punto di vista, se si dovesse confermare l’effettivo forte ridimensionamento dei volumi della commessa Telecom, non lasceremo nulla di intentato, sia sul piano delle iniziative sindacali che legali per garantire alle colleghe ed ai colleghi di MPSS il diritto alla continuità occupazionale.

Né lasceremo che MPSS (società che fa parte del più grande Gruppo italiano, e tra i principali europei, di Facility Management) che gestisce inoltre una serie di altre rilevanti commesse, dopo aver assegnato lavorazioni in sub appalto traendone sostanziali profitti  dalla gestione della commessa Telecom, intende adesso licenziare i dipendenti provenienti dalla suddetta azienda; né per altro, permetteremo che si giochi sulla pelle dei 133 lavoratori rimasti sulla commessa, che al momento della cessione di ramo contava 430 addetti, usandoli come merce di scambio o ancor peggio considerandoli  in esubero.

Nel frattempo chiediamo alle strutture territoriali di organizzare assemblee in tutti i centri di lavoro e di condividere con i lavoratori coinvolti le iniziative possibile da intraprendere per fare in modo che, in assenza di risposte chiare, questa vicenda non rimanga solo un “problema” di 133 persone.

Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL

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