“Se le dimissioni di Bernabè sono da addebitarsi alla mancata volontà degli azionisti di varare un aumento di capitale, la situazione di Telecom diventa veramente preoccupante” dichiara Michele Azzola, segretario nazionale Slc Cgil.

“E’ evidente che se le soluzioni che verranno avanzate saranno quelle della societarizzazione del gruppo, con il solo fine di sparigliare dal punto di vista finanziario e cercare di evitare il declassamento del debito attraverso escamotages industriali, i vertici aziendali troveranno nel sindacato un forte oppositore – prosegue il sindacalista.

“Si tratta degli interessi generali del Paese e di decine di migliaia di persone che lavorano in Telecom: non si può mettere a repentaglio la sopravvivenza stessa dell’azienda, condannando il Paese ad aumentare i  ritardi infrastrutturali sulle reti di nuova generazione da un lato e scaricando i rischi solo ed unicamente sui lavoratori dall’altro.”

“Nell’incontro in programma domani, la Cgil  ribadirà la propria posizione: non esistono scorciatoie attraverso architravi industriali. Serve un aumento di capitale e nel rispetto degli accordi siglati il 27 marzo, chiederemo l’unicità del perimetro occupazionale.”

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