Tlc: Cestaro (Slc Cgil), confronto azienda sindacato vincolante per tutela occupazione
Clausole sociali nuovo Ccnl vera vittoria dei lavoratori

Dichiarazione di Massimo Cestaro
Segretario generale Slc Cgil

Si è conclusa questa mattina, con l’ipotesi di accordo, la vertenza per il rinnovo del CCNL del Settore delle Telecomunicazioni. Dopo 13 mesi finalmente gli oltre 160.000 lavoratori delle aziende di telecomunicazioni e dei call center, hanno il loro contratto. Importante il risultato sulla parte economica che vede un incremento complessivo di 135 Euro. Ma gli aspetti principali riguardano l’impianto contrattuale sulle cosiddette “clausole sociali”: un innovativo sistema di relazioni sindacali che impegna le aziende committenti (associate ad Asstel firmataria del Ccnl) a strutturare il loro sistema di appalti e subappalti tale da garantire ai lavoratori delle aziende a cui vengono affidate le commesse, l’applicazione del contratto delle TLC o altro contratto collettivo nazionale equivalente e ciò al fine di evitare il criterio del massimo ribasso nel sistema degli appalti nei call center.
Inoltre sono stati definiti criteri oggettivi che qualificano positivamente le aziende a cui affidare le commesse. Infine, sempre su questo tema, il Contratto stabilisce, in modo inequivocabile, la responsabilità del committente che, in caso di problemi occupazionali che si dovessero determinare per effetto di un “cambio appalto”, ha l’obbligo di avviare un confronto negoziale con le organizzazioni sindacali finalizzato a ricercare tutte le possibili soluzioni per tutelare i livelli occupazionali.
Altro aspetto di grande rilievo è stata l’introduzione di una norma utile al fine di avviare un percorso di ampliamento degli orari settimanali dei part-time che oggi sono per lo più strutturati con orari di 20 ore settimanali con la conseguente retribuzione che si attesta sui 5-600 euro al mese. E’ probabile che l’efficacia della norma sia inferiore alle aspettative e alla esigenza primaria delle persone di avere una retribuzione congrua, ma è stato fondamentale introdurre un sistema che andrà verificato e scuramente migliorato con le prossime rinnovazioni contrattuali.
E’ del tutto evidente che questo insieme di norme particolarmente rivolte alla fascia più debole delle attività “esternalizzate”, rappresenta, indirettamente, una tutela anche per i lavoratori delle grandi Aziende di Telecomunicazione poiché rendono sicuramente meno agevole la pratica dell’out-sourcing, così largamente diffusa negli anni trascorsi.
L’ultimo aspetto da sottolineare è relativo alla grande partecipazione dei lavoratori alle iniziative sindacali che hanno visto due scioperi nazionali e una grande manifestazione a Roma il 19 ottobre 2012 , ma, soprattutto il fatto che i lavoratori da un lato e l’associazione imprenditoriale dall’altro, abbiano trovato un sindacato che ha condotto tutta la lunga vertenza fino alla sua conclusione in modo largamente unitario.

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