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“Durante l’audizione svolta alla commissione trasporti e Telecomunicazioni della Camera il sindacato ha ribadito che senza uno strumento che rimetta in discussione gli accordi che faranno diventare Telefonica controllore di fatto di Telecom Italia dal 1° gennaio prossimo, ogni discussione sugli investimenti in infrastrutture necessari a rimuovere il  gap tecnologico del nostro Paese arriverà fuori tempo massimo.” Questo è quanto ha dichiarato Michele Azzola di Slc Cgil nel corso dell’audizione alla camera sulla vicenda Telecom.

“E’ necessario promuovere il decreto sull’Opa – prosegue il sindacalista - e successivamente avviare con Telefonica un negoziato che, partendo da un aumento di capitale a cui far partecipare investitori “pazienti” (CDP, fondi pensione, assicurazioni vita), sia in grado di produrre uno sforzo significativo per la costruzione della rete di nuova generazione.”

“Il sindacato ha, pertanto, chiesto ai membri della commissione di farsi promotori di una mozione che impegni il Governo a modificare la legge sull’Opa sulla scorta di quanto realizzato già dal Senato.”

“I silenzi e la scarsa trasparenza con cui il Governo sta operando su questa vicenda, rischiano di far pagare un prezzo altissimo al Paese perché è evidente che senza una rete NGN adeguata tutta la competitività del sistema Paese ne risentirà profondamente, come già ha avuto modo di ricordare anche l’amministratore delegato di Google.”

“Infine - conclude Azzola - se le anticipazioni di stampa sul piano industriale di Telecom, che sarà discusso nel CdA di domani, trovassero riscontro, saremmo di fronte al persistere di politiche finanziarie che per realizzare cassa a breve ipotecano il futuro.”

“Abbiamo già vissuto le esperienze della gestione immobiliare voluta da Tronchetti Provera, con immobili venduti a prezzo di libro e oggi affittati a canoni elevatissimi. Speriamo che il nuovo piano industriale non riproponga soluzioni vecchissime che hanno abbondantemente depauperato l’azienda negli anni passati.”

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