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“In queste ore si è avviata una corsa a sostenere che Telecom ha realizzato e sta realizzando investimenti sulla banda larga. Il fatto che il Paese sia inchiodato a un drammatico 14% di copertura collocandoci agli ultimi posti rispetto gli altri Paesi europei sembra essere causato dal destino e non da scelte sbagliate che si sono attuate.” Così dichiara Michele Azzola, segretario nazionale Slc Cgil.

“E’ necessario fare un salto di qualità. Il Governo deve pretendere da Telefonica l’esatta consistenza dei progetti che si intendono realizzare e le risorse destinate a sviluppare la Banda Larga. Continuare a parlare genericamente di investimenti e mettendo insieme quanto si realizza per il mobile, per il mantenimento dell’attuale, per la riparazione dei guasti, per la sostituzione degli apparati è un modo per mistificare la verità. Sapere quanto si è speso negli ultimi anni per la rete di nuova generazione e quanto si pensa di spendere nei prossimi anni e per quali obiettivi e in quali tempi è la risposta necessaria.”

“Se è vero che al Ministro Zanonato interessa “ciò che aumenta la larga banda e

l'efficienza telematica e informatica del nostro Paese” allora sarebbe opportuno che il Governo si faccia dare precisi impegni da Telefonica su come si intenda recuperare il ritardo italiano nell’estensione della banda larga definendo obiettivi e tempi certi – prosegue

Sconcertante, infine, che si possa apprezzare che il CDA di Telecom debba vendere patrimonio aziendale e asset strategici per reperire risorse da indirizzare agli investimenti. E’ evidente che così si pregiudica il futuro dell’azienda, si trascurano gli interessi del Paese e ci si preoccupa solamente dei pochi azionisti di controllo che saranno gli unici a trarne benefici.

E’ necessario che la politica guidi questa operazione verso soluzioni che consentano l’entrata di azionisti disponibili ad attendere i sicuri ritorni degli investimenti in fibra ottica su tempi lunghi, quello che Telefonica non è disponibile a fare.

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