La forte reazione scaturita dalle lettere di licenziamento inviate dall’azienda, le difficoltà riscontrate dalla stessa nel gestire una procedura di mobilità in assenza di accordo e i rischi connessi a un conflitto giudiziale che si sarebbe trascinato per anni, hanno consentito di riaprire il tavolo del confronto.

Il sindacato ha riproposto all’azienda i contenuti di una possibile intesa che passano, sulla base del mandato ricevuto dalle assemblee dei lavoratori, sull’utilizzo di un insieme di strumenti che consentano di garantire i risparmi attesi dall’azienda e, nel contempo, evitare soluzioni traumatiche per i lavoratori.

Pertanto è stato offerto un complesso di interventi così riassumibili:

  • Utilizzare lo strumento delle uscite volontarie fino a una data prestabilita;
  • Verificato il numero delle uscite, per ridurre i costi derivanti da un numero di “volontari” minore di quanto atteso dall’azienda,  intervenire attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali (contratto di solidarietà e/o cassa integrazione) per un periodo definito nel quale l’azienda si impegni a non aprire nuove procedure di mobilità;
  • Intervento sugli istituti contrattuali (gestione ferie, rol, eccetera) in maniera da consentire una riduzione del costo complessivo;
  • Intervenire sull’insieme delle flessibilità per garantire maggior produttività ed efficienza.

A ciò, come condizione irrinunciabile, è stato chiesto il ritiro dei licenziamenti intimati nei giorni scorsi con la reintegra in servizio dei lavoratori senza la quale nessun accordo sarà possibile.

L’azienda, pur non potendo offrire garanzie in tal senso al tavolo odierno, ha condiviso i rischi connessi a una gestione conflittuale dell’attuale situazione di crisi, rendendosi disponibile ad aprire un nuovo confronto, sin dai primi giorni del mese di gennaio, con l’obiettivo di riuscire a conciliare le attese aziendali con la tutela dei lavoratori.

E’ evidente che tale apertura di disponibilità rappresenta un segnale positivo che se sarà seguito dai fatti consentirà di recuperare un grave attacco ai lavoratori scaturito con le lettere di licenziamento.

Laddove l’apertura manifestata oggi al tavolo non dovesse trovare riscontri obbligherà il sindacato e i lavoratori a continuare su una strada di duro contrasto alle scelte messe in campo dall’azienda che non solo mettono fuori persone che tanto hanno dato ai risultati aziendali ma determineranno un aumento dei costi complessivi tali da determinare ulteriori criticità per il futuro.

Un grazie a tutti i lavoratori che in questi giorni con sacrificio personale hanno appoggiato le iniziative di protesta rispetto ai licenziamenti intimati dall’azienda.

La Segreteria Nazionale SLC CGIL

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