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Slc-Cgil ha respinto la richiesta avanzata dall’azienda nella riunione del 22 luglio di sottoscrivere un accordo per attivare la Cassa Integrazione a zero ore per una quota consistente di lavoratrici e lavoratori dello Staff e del Coordinamento di E-Care a livello nazionale nel quadrimestre settembre-dicembre del corrente anno.
Opponendo il proprio rifiuto Slc-Cgil non ha certo inteso sottovalutare lo stato della situazione aziendale - la cui gravità in termini di calo complessivo dei volumi e di conto economico per l’anno di esercizio in corso, con il rischio imminente di un impatto violento della vicenda Fastweb - è stata ampiamente rappresentata dall’azienda nei precedenti incontri.
Proprio perché si riconosce la necessità di mettere in atto iniziative adeguate alle necessità del momento, invece, abbiamo chiesto all’azienda di presentare un piano complessivo di interventi per individuare gli obiettivi e gli strumenti più idonei a perseguirli. Soltanto un piano complessivo degli interventi, infatti, può definire la finalizzazione e la distribuzione equa e razionale dei sacrifici tra le lavoratrici i lavoratori per far fronte al peso della situazione. Ma, soprattutto, il navigare a vista, senza bussola e senza piano di navigazione, non tutela efficacemente né gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori né quelli dell’azienda.
Del resto l’azienda, come essa stessa ha ammesso, sarebbe in grado di presentare il programma complessivo delle azioni nel mese di settembre. Se così è c’è da chiedersi il perché di tanta fretta dato che tecnicamente potrebbe persino essere salvaguardata la decorrenza del 1° settembre. E nel caso, comunque, l’eventuale slittamento di 15-30 giorni di una Cassa Integrazione che incide in modo assai limitato sulle esigenze dell’azienda non sarebbe certo una danno letale nella prospettiva di invertire la tendenza negativa in atto da aprile!
La risposta è presto detta perché l’azienda non ha fatto tattica nascondendo alla delegazione il proprio intento di avviare una procedura di mobilità per qualche centinaio di lavoratrici e di lavoratori, indipendentemente dall’avvio o meno della Cassa Integrazione per lo Staff e il Coordinamento, e
dichiarando che non è in grado di assicurare preventivamente che nei suoi piani non ci saranno licenziamenti con criteri di legge e chiusure di sedi.
Non comprendiamo perché proprio in queste ore l’azienda stia comunicando agli addetti di Staff e Coordinamento nelle sedi che chiederà l’incontro al Ministero anche in mancanza di accordo con “alcune organizzazioni sindacali” per servire la stessa minestra riscaldata e, soprattutto, non lo condividiamo.
Slc-Cgil ribadisce perciò che non ci sono preclusioni a condividere tutte le iniziative che si possono mettere in campo a condizione che non ci sia NEANCHE UN LICENZIAMENTO COATTO ma, in caso contrario, non sarà disponibile a giocare al buio una partita in cui il prezzo più alto lo possono
pagare le lavoratrici e i lavoratori con il posto di lavoro.
PER QUESTE RAGIONI, DUNQUE, SLC-CGIL SI E’ DICHIARATA  DISPONIBILE A TROVARE UN ACCORDO, SENZA DILAZIONARE I TEMPI, SULL’INTERO PACCHETTO DELLE MISURE CONDIVISE E NON SU SINGOLI INTERVENTI-SPOT CHE CHIEDONO SACRIFICI E CHE NON
TOLGONO LE INCERTEZZE SUL FUTURO DELL’OCCUPAZIONE.

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