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"Si è chiusa con il ritiro dei licenziamenti nella serata di venerdì 11 gennaio presso il Ministero del Lavoro, dopo oltre trenta ore di trattativa ininterrotta, la vertenza Teleperformance" così una nota di SLC CGIL Nazionale.

"Dopo oltre trenta mesi di ricorso ininterrotto agli ammortizzatori sociali e di continua perdita di posizioni di mercato, questa ennesima crisi aziendale rischiava di chiudersi con licenziamento di oltre 700 donne e uomini delle sedi di Taranto e Fiumicino e, conseguentemente, con la crisi irreversibile  di tutta l’azienda.

"Con il ricorso agli strumenti della legge 223/91 e dell’Accordo Interconfederale del 28 giugno 2011 il Sindacato Confederale è riuscito ad imporre una proposta che, abbassando il costo del lavoro ed aumentando l’efficienza dell’organizzazione del lavoro, rappresenta, forse, l’ultima occasione per il management aziendale di riprendere quote di lavoro e superare, definitivamente, la situazione di crisi - prosegue la nota."

"Dopo un primo breve periodo di ammortizzatore sociale teso a consentire gli indispensabili interventi formativi ed organizzativi, partirà l’accordo che, anche attraverso una nuova articolazione dell’orario di lavoro, dovrà portare al progressivo riassorbimento degli esuberi e, soprattutto, alla fine del ricorso degli ammortizzatori sociali col conseguente forte recupero di salario da parte dei lavoratori."

"A questo punto, conclude SLC CGIL, sta all’azienda fare la propria parte e riappropriarsi di volumi di lavoro. Dal nostro punto di vista resta la grande soddisfazione per aver allontanato una prospettiva, quella dei licenziamenti, che, soprattutto per la realtà tarantina, avrebbero fatto precipitare centinaia di famiglie nel dramma, infliggendo così ad un tessuto sociale già provato da altre situazioni di crisi, un colpo durissimo."

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