Venerdì 9 gennaio 2015 si sono incontrati a Torino la SEAT Pagine Gialle S.p.A., nelle persone dell’Ammintratore Delegato Vincenzo Santelia e della Direzione del Personale: Giancarlo Beck ed Elena Boggio con il Coordinamento Sindacale Nazionale RSU di SEAT PG; le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL (GianLuca Carrega), FISTel-CISL (Paolo Gallo), UILCOM-UIL (Luciano Savant Levra) ed alcune Segreterie Territoriali di SLC-CGIL, FISTel-CISL e UILCOM-UIL.
L’Amministratore Delegato ha introdotto l’incontro riassumendo brevemente le vicende della SEAT PG dal momento del suo insediamento (novembre 2012) fino ad oggi, azioni e situazioni che di seguito evidenziamo.
Nonostante una costosissima ristrutturazione del debito appena portata a termine (settembre 2012), l’AD ha dovuto rapidamente prendere atto della drammatica situazione aziendale: ricavi in caduta libera e insostenibilità del debito, pur appena ristrutturato.
Di qui la decisione di richiedere l’ammissione alla procedura fallimentare del concordato preventivo in bianco (6 febbraio 2013), conclusasi positivamente il 3 ottobre 2014, con l’omologazione del Piano Concordatario da parte del Tribunale di Torino, dopo che le varie classi di creditori lo avevano già approvato prima dell’estate.
Al termine di questo complicatissimo percorso il fallimento e la liquidazione dell’azienda sono stati scongiurati.
Inoltre si registra che il bilancio 2014 certificherà il sostanziale rispetto delle previsioni di ricavi e costi del primo anno di Piano Concordatario.
A fronte di questa significativa azione se ne è da poco aggiunta un altra: il raggiungimento, per la prima volta dopo 10 anni, dell’obiettivo commerciale del 2014 .
L’Ammminstratore Delegato ha sottolienato che il raggiungimento di questi importanti obiettivi è merito di tutti (lavoratori, rappresentanze sindacali, agenti, management)
Il raggiungimento dell’obiettivo commerciale 2014 è però un fatto “positivo ma negativo”:
- è positivo in quanto spezza finalmente la spirale di “inaffidabilità delle previsioni” che affliggeva l’ azienda e i suoi precedenti management da ormai più lustri;
- è negativo in quanto vede ancora un -10% di acquisito rispetto all’anno precedente che arriva appena a circa 350 milioni di € con una struttura di costi che è invece sostanzialmente quella di quando si facevano ricavi per circa 1.000 milioni nel 2007.
Il 2015 sarà l’anno più critico e complicato del percorso realtivo alla realizzazione del Piano che dovrebbe portare l’Azienda alla completa sicurezza nel 2018. Il realismo del Piano stesso (reso praticamente “obbligatorio” dalla procedura concordataria) prevede infatti una stabilizzazione dei ricavi e una riduzione dei costi che, anche se rispettati e raggiunti, porteranno l’EBITDA nel 2015 a circa + 12 milioni di Euro, un EBITDA bassissimo, corrispondente a circa il 6% dei ricavi. Le aziende omologhe di SEAT PG nelle altre nazioni attualmente raggiungono mediamente il 25 %.

Il posizionamento come Media Agency, il successo di nuove offerte commerciali in partnership con colossi mondiali del calibro di Google e di Facebook, i nuovi investimenti e i nuovi sviluppi sui prodotti e marchi maturi (ma di proprietà SEAT) fanno ben sperare ma NON eliminano per nulla il rischio di un evento che veda l’EBITDA con segno “-“, eventuale situazione che segnerebbe il definitivo tracollo di SEAT PG.
Tutto ciò indirizza il management a procedere nella politica di taglio di tutte le voci di costo, con un’attenzione però a quelli di “collegamento” necessari alla realizzazione dei ricavi.
L’Azienda sottolinea quindi che quanto evidenziato nella prima parte dell’incontro porta alla necessità di un taglio , anche sul costo del lavoro, di 16,8 Milioni di Euro per l’anno 2015.
Abbiamo fortemente contestato tale cifra ma, a fronte di una rigidissima posizione aziendale e ai dati economici presentati che nonostante il cambiamento di tendenza permangono drammatici, abbiamo messo temporaneamente da parte tale contestazione, pronti però a riprenderla in caso di accelerazioni o forzature indebite da parte di SEAT PG.
L’azienda ha poi illustrato di avere già pronti una serie di interventi per raggiungere questo risultato economico da lei ritenuto indispensabile, interventi che si traducono in:
- Cessione dei rami d’azienda di IT e Internet Factory (acquirente già trovato e firma possibile da qui a pochi giorni)
- Ulteriori esternalizzazioni di settori realtivi a Staff ed attività di Back Office come il credito, la gestione del personale ecc.
Cessioni che non vedrebbero attività e lavoratori terzializzati, ma in alcuni casi solo con la cessione dell’attività.
Il piano d’intervento presentato comporterebbe un depauperamento aziendale sia da un punto di vista produtivo che qualitativo. Le Segreterie Nazionali e il coordinamento hanno giudicato irricevibile quanto dall’Azienda proposto, puntando a mantenere quanto più possibile inalterato il perimetro aziendale e i relativi livelli occupazionali.

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