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INDUSTRIA E ARTIGIANATO

Roma, 21 febbraio 2022

Spettabile MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

Alla c.a. Dott. Giancarlo GIORGETTI
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Spettabile MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

Alla c.a. Dott. Andrea ORLANDO
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Spettabile ITALIAONLINE S.p.A.

Alla c.a. Dott. Roberto GIACCHI
CEO e Direttore Generale Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

D.ssa Maria Grazia BIZZARRI
Human Resources Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Dott. Marco MELINO
Industrial Relation Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Oggetto: ITALIAONLINE _ Sollecito richiesta di incontro urgente del 13/01 u.s.

Con riferimento alla precedente comunicazione del 13/01 u.s. siamo a sollecitavi la richiesta di incontro urgente con i Vertici dell’Azienda Italiaonline a seguito dell’annunciata chiusura delle sedi Roma e Napoli.

Forse è bene ripercorre brevemente la storia che questa azienda negli anni sta continuando a perpetrare sul saving dei costi usando come tattica quello del taglio del personale.

Con la nascita della nuova Italiaonline nata dalla fusione di Seat Pagine Gialle per incorporazione della vecchia Italiaonline S.p.A. parte un piano di riorganizzazione che prevedeva – secondo l’accordo siglato il 2 dicembre 2016 tra la società e le sigle sindacali SLC CGIL, FISTel CISL, UICOM UIL e le RSU - la cassa integrazione straordinaria fino a giugno 2018 per 308 lavoratori a zero ore e per 420 risorse ad orario ridotto per 4 giorni alla settimana su un totale di 1.907 dipendenti.

Oggi l’azienda conta circa 770 dipendenti.

Al 30 giugno 2017, secondo la relazione finanziaria semestrale di Italiaonline, le persone in CIGS a zero ore ammontavano a 255, oltre a 52 uscite incentivate delle 100 accordate al MISE su un totale di tremila persone in forza, agenti monomandatari compresi.

Al 6 marzo del 2018 in un incontro, presso Assolombarda a Milano, con le sigle sindacali SLC CGIL, FISTel CISL, UICOM UIL e le RSU, l’Azienda comunica la chiusura della sede di Torino con 400 esuberi. Dopo 4 mesi di stato di agitazione in cui sono state coinvolte le istituzioni ad ogni livello, nella notte tra il 2 ed il 3 luglio è stato raggiunto un accordo in cui la sede di Torino restava aperta e prevedeva la riorganizzazione dell’azienda costruttivamente: creazione e lo sviluppo dell’unità Digital Factory con corsi di formazione finanziati dalla Regione Piemonte, trasferimenti in varie sedi del gruppo e possibilità di riqualificare persone come agenti mono-mandatari. Per 255 dipendenti era previsto un incentivo pari a 30 mensilità e per 90 persone era previsto il trasferimento presso la sede di Assago.

La storia della “macelleria sociale” purtroppo continua.

Il nuovo A.D. Roberto Giacchi arriva pieno di buoni propositi e proprio alla vigilia delle festività natalizie del 2018 in collegamento video con tutti i dipendenti auspica un “nuovo clima aziendale, la chiusura degli specchietti retrovisori e che Italiaonline deve diventare un bel posto dove lavorare

Trascorrono soltanto 9 mesi quando il 3/9/2019 l’azienda illustra alle OO.SS. e a tutte le RSU il Piano Strategico 2020-2022 nell’ambito del quale è previsto il superamento delle sedi Italiaonline di Brescia, Treviso, Bologna, Firenze e Palermo con decorrenza 31/12/2019 e, conseguentemente il trasferimento collettivo di tutto il personale impiegato presso tali sedi. Le OO.SS. hanno ribadito fin dal primo momento la loro contrarietà a questa decisione aziendale comunicando all’Azienda la volontà di interpellare il Ministero dello Sviluppo Economico ed il Ministero del Lavoro. Visto il prolungarsi dei tempi di una risposta ad una data di incontro presso le sedi istituzionali le OO.SS. hanno chiesto un incontro all’Azienda che ha dato la propria disponibilità.

In data 25/11/2019 è stato sottoscritto un accordo tra l’Azienda e le OO.SS. che prevedeva il trasferimento collettivo a seguito del superamento delle sedi di Brescia, Treviso, Bologna, Firenze e Palermo con decorrenza 1/1/2020 fermo restando la disponibilità aziendale a mantenere un presidio territoriale per quelle figure professionali commerciali ritenute necessarie per garantire la continuità operativa sui territori.

A settembre 2017 viene chiusa a Roma la sede di Consodata (società del gruppo Italiaonline) trasferendo i 63 dipendenti negli uffici di Assago (Milano) dove lavorano 25 addetti con l’obiettivo e la visione del rilancio dell’azienda sul mercato. Dopo solo quattro anni in cui i dipendenti hanno fatto enormi sacrifici per il trasferimento da Roma ad Assago (MI), trascurando le famiglie, sobbarcandosi i costi degli affitti e dei viaggi, la capogruppo Italiaonline ha dichiarato la cessazione di attività come unica soluzione per la società che da anni ha subito gli effetti di una contingente situazione del mercato direct marketing in grave e strutturale sofferenza, limitando fortemente l’operatività aziendale ed il relativo sviluppo commerciale nel settore di appartenenza, portando a risultati di esercizio annuali molto negativi. La causa di tutto ciò esprime la totale incapacità ed inadeguatezza dimostrata per il rilancio aziendale, così come a compiere un riposizionamento sul mercato.

Il Gruppo Italiaonline oggi è presente sul territorio nazionale con circa 40 presidi territoriali dei 74 precedenti. La maggior parte di queste presenze sono “Web Agency” cioè SRL che hanno una funzione commerciale di supporto alle imprese clienti sul territorio.

Italiaonline è presente su sei sedi: Assago, Torino, Firenze, Pisa, Roma e Napoli.

Le sedi di Roma e Napoli sono sedi in cui sono presenti aree: Operation, funzioni di Staff (Finance, Risorse Umane, Supply Chain, Processi di Vendita, Marketing, …). L’azienda dichiara che la numerosità delle aree presenti nelle due sedi rivelano attività frammentate ed elevata dispersione organizzativa, eredità di precedenti assetti ormai obsoleti. In ottica di evoluzione fisiologica della configurazione aziendale e razionalizzazione delle attività si rende pertanto necessaria la chiusura delle sedi di Roma e Napoli con il trasferimento presso le sedi di Assago e Torino di 10 dei 18 colleghi di Napoli e di 52 dei 59 colleghi di Roma. L’Azienda ha inoltre cercato di rivendicare l’organicità di tali punti come presentati allo sviluppo senza volere perseguire obiettivi di saving da tale operazione.

Questa è di nuovo la conferma che si tratta di una manovra relativa ad un pezzo di piano industriale già deciso negli anni passati, da parte di un’azienda che attualmente va avanti per mancanza di nuovi prodotti e senza un nuovo piano industriale.

Appare evidente che si sta consumando l'ennesimo scempio sociale ed economico: le modalità ed i fini restano quelli conosciuti, ancora una volta ai danni di una impresa, a spese delle lavoratrici, dei lavoratori e dello Stato Italiano; conseguenza di una totale incapacità di far crescere un business come ci si aspetterebbe da chi gestisce un indiscusso leader di mercato.

È chiaro che il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori delle sedi Italiaonline di Roma e Napoli è seriamente compromesso e per questo chiediamo aiuto alle ISTITUZIONI tutte, come le Regioni, il MISE, il Ministero del Lavoro, affinché un serio confronto porti ad una conclusione positiva della vertenza.

Riteniamo che a fatti eccezionali si debba rispondere con comportamenti eccezionali e responsabili da entrambi le parti. In questi anni le OO.SS. unitamente alle RSU hanno sempre cercato confronti costruttivi per il buon andamento di tutto il Gruppo Italiaonline, senso di responsabilità, firmando accordi che molte volte hanno comportato sacrifici economici da parte dei dipendenti, e talvolta anche gestendo situazioni dolorose, ultima la vicenda Consodata. Vi sono condizioni imprescindibili, la sensazione amara è che vi sia un unico scopo: continuare a spolpare l’azienda, le lavoratrici ed i lavoratori a beneficio degli azionisti e questa è una condizione che riteniamo inaccettabile.

La procedura che prevede le chiusure delle sedi di Napoli e Roma non è supportata da alcun Piano Industriale e conseguentemente compromette la tenuta del perimetro occupazionale.

Le scriventi OO.SS. hanno espresso la totale contrarietà alla volontà dell’Azienda di ritirarsi da presidi territoriali quali Napoli e Roma, che anzi possono giocare un ruolo importante nella ricerca e nello sviluppo di figure professionali strategiche che su Torino e soprattutto su Milano incontrano un mercato ben più concorrenziale. Restiamo totalmente sconcertati per una spiegazione senza fondamenti e senza argomenti razionali.

Con la presente le scriventi OO.SS. sollecitano un incontro urgente, con le Istituzioni in indirizzo per l’esito positivo di questa vertenza e per il beneficio dei tutte le lavoratrici ed il lavoratori coinvolti.

Certi di un vostro cortese riscontro porgiamo distinti saluti.

Le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL   FISTEL-CISL   UILCOM-UIL
Giulia Guida   Nicola Milana   Roberta Musu

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