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INDUSTRIA E ARTIGIANATO

Ovaro (UD), 5 maggio 2025 – A poche ore dalle celebrazioni del Primo Maggio, che hanno visto Cgil, Cisl e Uil impegnate in tutta Italia per riportare l’attenzione sul tema della salute e della sicurezza, una nuova tragedia colpisce duramente il mondo del lavoro. Nella notte tra il 3 e il 4 maggio, all’interno dello stabilimento Rdm di Ovaro, ha perso la vita Paolo Straulino, lavoratore stimato e benvoluto da tutti. Una persona mite, mai sopra le righe, che lascia un vuoto profondo tra i colleghi, nella fabbrica e nella comunità. In segno di lutto e partecipazione, la RSU della cartiera chiederà la sospensione della produzione il giorno dei funerali, per consentire a tutti i lavoratori di rendere l’ultimo saluto al collega.
Le segreterie territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, insieme alla Rsu, si sono riunite immediatamente con l’azienda per un confronto urgente sulle azioni da intraprendere per rafforzare la sicurezza all’interno dello stabilimento. Pur in attesa che le autorità competenti accertino le dinamiche dell’incidente, le organizzazioni sindacali ribadiscono con forza che non si può continuare a morire di lavoro.
«Non siamo alla ricerca di colpevoli – dichiarano i sindacati – ma di soluzioni condivise e concrete per prevenire ogni forma di rischio e tutelare l’incolumità delle maestranze». In segno di solidarietà, sarà inoltre avviata una raccolta fondi tra i lavoratori delle tre cartiere dell’Alto Friuli, con la proposta di devolvere ore di lavoro a sostegno della famiglia di Straulino.
«È il momento del rispetto e del silenzio, della vicinanza ai familiari e ai colleghi colpiti da questa tragedia – afferma Giulia Guida, della segreteria nazionale Slc Cgil – ma è anche il momento di chiedere un deciso cambio di passo: servono interventi urgenti e strutturali per garantire la sicurezza in tutti i luoghi di lavoro». Questa ennesima tragedia non può essere archiviata come un caso isolato. È un grido d’allarme che chiama in causa tutti: istituzioni, aziende, parti sociali. Perché la sicurezza sul lavoro non può essere un tema da ricordare solo il Primo Maggio, ma deve essere una priorità quotidiana.

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