Le Fondazioni Lirico Sinfoniche sono da tempo oggetto di legislazioni che hanno come unico obiettivo la distruzione di un sistema consolidato.
Manca un sostegno effettivo al settore, che parta dalla certezza delle risorse, su base pluriennale, sia di quelle legate alle Istituzioni Locali che a quelle del FUS.
Il ritardo nello stanziamento dei fondi pubblici ha gravato sull’indebitamento dei teatri lirici e il debito complessivamente accumulato non viene ridotto neppure dalla possibilità di accedere al fondo rotativo previsto dalla legge 112 (legge Bray).
Il Codice dello Spettacolo non è più una certezza, che invece era necessaria per determinare la funzione e la prospettiva delle Fondazioni Liriche nell’ambito dello Spettacolo dal Vivo.
Contestualmente l’articolo 24 della legge di conversione n. 160/2016 rende possibile il declassamento delle Fondazioni a Teatri lirici con il disimpegno dello Stato al sostengo di questi ultimi.
E’ necessario pertanto mettere in campo tutte le iniziative in difesa del ruolo delle Fondazioni Liriche e del lavoro strutturato come difesa del presidio musicale che è componente dell’identità nazionale.
Un comunicato unitario, che riconfermiamo, indicava alcune proposte che devono essere messe immediatamente in campo, lasciando alle RSU ed ai territori la possibilità di individuare ulteriori iniziative che devono essere concordate con le strutture nazionali per permettere un efficace ampliamento dell’effetto di queste anche sulla stampa nazionale.
E’ fondamentale l’unione dei lavoratori in questo difficile momento, ribadendo che iniziative al di fuori di questo percorso non ci appartengono e indeboliscono la categoria e la lotta che deve essere messa in campo per salvare il settore.

LE SEGRETERIE NAZIONALI SLC‐CGIL FISTeL‐CIS UILCOM‐UIL

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