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Produzione culturale

Roma, 24 aprile 2020

Spett.le Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo
Via del Collegio Romano 27, Roma
C.A. del Ministro Dario Franceschini
C.A. Direttore Generale Cinema e Audiovisivo Nicola Borrelli

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Spett.le Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Via Vittorio Veneto 56, Roma
C.A. del Ministro Nunzia Catalfo
C.A. del Capo di Gabinetto Valeria Capone

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Spett.le Istituto Nazionale della Previdenza Sociale
Via Ciro il Grande 21, Roma
C.A. del Presidente Pasquale Tridico
C.A. del Direttore Generale Gabriella Di Michele
C.A. del Responsabile della Direzione Centrale Ammortizzatori sociali Luca Sabatini


OGGETTO: Impatto delle misure di sostegno sociale per l’emergenza sanitaria Covid-19 sui lavoratori delle Troupes del Cineaudiovisivo.

Le associazioni professionali del Cineaudiovisivo e la FIDAC, in collaborazione con le scriventi OO.SS., hanno effettuato alcune interviste a campione per valutare l’efficacia nel settore delle misure di cui all’oggetto.

Per la precisione sono stati intervistati 1455 lavoratrici e lavoratori del settore.

Riteniamo doveroso ricordare che la quasi totalità delle aziende del Cineaudiovisivo, nel periodo compreso tra il 23 febbraio e il 17 marzo 2020, ha scelto di interrompere i rapporti di lavoro per le produzioni in essere licenziando i componenti le troupes. Tale scelta, per le previsioni di cui all’art.46 del DL 18/20, sembra non sottoporre alla tutela del congelamento dei licenziamenti collettivi questi lavoratori. In proposito, in data 28 marzo, le scriventi OO.SS. avevano inviato un interpello congiunto con tutte le associazioni datoriali per una interpretazione autentica della fattispecie al Ministero del Lavoro e all’INPS, all’attenzione di quanti in indirizzo della presente. Tale interpello è rimasto a tutt’oggi senza risposta.

Di fatto, per quanto sopra esposto, le aziende non hanno potuto richiedere la tutela di CIGD o FIS per questi lavoratori, confidando nella copertura dello strumento straordinario dell’indennità per i lavoratori dello spettacolo e dello strumento ordinario della NaSPi.

Per entrambi gli strumenti, come è noto, è necessario possedere dei requisiti di accesso, e la preoccupazione delle scriventi si è concentrata su quanti non fossero, totalmente o parzialmente, in possesso di tali requisiti.

Proprio da questo fatto prendeva le mosse la scelta di avviare dette interviste alla platea dei lavoratori delle troupes del Cineaudiovisivo. Gli intervistati erano anche lavoratori che si trovavano nella normale situazione, peculiare di questo settore, di essere in attesa di essere assunti per attività di preparazione o di ripresa che stavano per partire, quindi le interviste non riguardano solo i lavoratori licenziati nel periodo suddetto.

Sul campione intervistato risultano 309 lavoratori che non hanno avuto accesso né all’indennità né alla NaSPi, non essendo in possesso dei requisiti richiesti, pari al 21,2%. Considerato che per le previsioni dei vari DPCM non avevano la possibilità di lavorare o cercare nuovi lavori, sono stati costretti in casa senza reddito. Altri 454, pari al 31,2%, hanno avuto accesso solo al bonus, ma principalmente come possessori di P.IVA, non perché lavoratori dello Spettacolo. Altri 324, pari al 22,3%, hanno avuto accesso solo alla NaSPi perché non in possesso dei requisiti per l’indennità per i lavoratori dello Spettacolo. Di fatto quanto si confidava, cioè l’accesso a entrambi gli strumenti, è stato consentito, rispetto al campione intervistato, a 339 lavoratori, pari al 23,3%.

Dal campione risulta che 137 lavoratori licenziati avevano un contratto per un ulteriore periodo di lavoro che variava da 1 a 5 settimane, 115 da 6 a 10 settimane, 93 più di 11 settimane.

In più, tra i lavoratori che prevedevano l’avvio di una lavorazione, per 174 il rapporto di lavoro sarebbe stato da 1 a 5 settimane, per 110 da 6 a 10 settimane, per 223 più di 11 settimane.

Di fronte a questi numeri, possiamo affermare l’insufficienza delle coperture previste per il settore, sia relativamente all’emergenza, sia in relazione agli strumenti di tutela ordinaria.

Come noto tale comparto è caratterizzato dalla stipula di contratti a termine, necessari ed inderogabili in quanto rapportati alla realizzazione delle opere cineaudiovisive che, per loro intrinseca natura, vengono realizzate in un periodo di tempo ben delimitato. L’incidenza dei rapporti a tempo indeterminato è residuale e limitata alle figure di staff nelle aziende di produzione e post-produzione e nelle industrie tecniche di doppiaggio.

Altre figure con rapporti a tempo determinato, non oggetto delle interviste avviate dalle associazioni riunite in FIDAC per questioni di competenza, ma comunque di interesse delle scriventi OO.SS. sono gli artisti, gli autori e i generici. Soprattutto questi ultimi, se si avviasse lo stesso approfondimento, immaginiamo che ingrandirebbero di molto i numeri dei non tutelati.

Si auspica da anni una revisione complessiva delle norme in materia di lavoro e di tutela dei periodi di nonlavoro specifiche del settore della produzione cineaudiovisiva, la cui necessità è stata sottolineata dalla legge 220/2016 e dal successivo d. lgs. 7 dicembre 2017 n. 202.

Certi di un interessamento delle istituzioni in indirizzo per determinare innovative tutele per il presente e per il futuro, anche in termini di ordinarietà e non solo limitatamente alle emergenze, porgiamo i nostri distinti saluti.

Per le Segreterie Nazionali
                                                                                                       SLC-CGIL                                     FISTEL-CISL
                                                                                                   Emanuela Bizi                           Giovanni L. Pezzini
                                                                                                Umberto Carretti                               Fabio Benigni

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