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Produzione culturale

Ministro Beni e Attività cult.e turismo
On. Dario Franceschini

Direttore Generale spett.dal vivo
Dott. Onofrio Cutaia

Roma 13 giugno 2020

Oggetto: ripartenze

La ripartenza prevista per lunedì 15 giugno dello spettacolo dal vivo rischia di diventare solo una partenza a giri ridotti, fatta da monologhi, piccoli concerti, magari, come stiamo verificando, riducendo i costi del personale, e quindi in sostanza peggiorando le condizioni dei lavoratori rispetto al pre-epidemia.

E’ evidente che gli effetti determinati dal Covid-19 devono essere tenuti nella maggior attenzione possibile, evitando che i lavoratori o il pubblico ne subiscano gli effetti.

Ma per artisti e maestranze è necessario individuare un sistema di ripartenza che riguardi tutti i settori. E’ necessario però garantire un sostegno ai lavoratori che non potranno essere occupati in questi spettacoli, che in questa condizione, non potranno che essere ridotti e quindi che coinvolgeranno solo un numero limitato di professionisti.

Al di là delle misure definite, credo che sia importante in questo momento immaginare un futuro diverso per tutto il comparto.

Visto che si sono trovate importanti risorse, che una parte di esse dovrà sostenere la ripartenza, a nostro parere è necessario coordinare una ripresa di attività che parta dal fatto ormai acclarato che è necessario investire anche sulla formazione del nuovo pubblico.

Ove è possibile si può utilizzare la vendita on line dei biglietti. Ci sono dei software che possono già considerare la presenza di congiunti per i quali non è necessario il distanziamento.

In questo caso le grandi imprese (Fondazioni Lirico Sinfoniche, Teatri Nazionali, TRIC, Teatri di Tradizione) dovrebbero creare reti territoriali per riprendere gli spettacoli in sinergia tra di loro, individuando anche location esterne per gli spettacoli, per questo periodo estivo, utilizzando anche le tecnologie digitali. La moltiplicazione degli eventi deve assicurare che i lavoratori in FIS possano riprendere a lavorare, e per gli artisti ci saranno maggiori possibilità di occuparsi.

Le regioni, poiché conoscono il proprio territorio e i soggetti che vi operano dovrebbero, tramite dei bandi, sviluppare una diffusione degli spettacoli su tutto il territorio regionale.

Allo stesso modo i comuni, dopo aver effettuato una mappatura dei luoghi, dovrebbero tramite dei bandi mettere a disposizione dei luoghi, attrezzandoli per spettacoli multidisciplinari che prevedano nell’arco dei mesi un succedersi di eventi. Gli spettacoli in questo modo si muoverebbero con una regia su tutta la regione, moltiplicando le giornate di lavoro.

Questi bandi dovrebbero essere destinati in una misura non inferiore al 50% alle attività di cui in allegato.

I bandi dovrebbero essere finanziati con le misure introdotte nell’art. 183 del DL 34. Tale finanziamento è necessario affinché si sostenga il costo del lavoro e che quindi non si utilizzi lavoro gratuito o sottopagato.

E’ parimenti necessario istituire degli Osservatori regionali che monitorino questa attività, con la partecipazione dalle OO.SS. più rappresentative a livello nazionale.

Il Mibact dovrebbe farsi promotore di un bando per gli autori per nuove opere (liriche, musicali, danza e prosa) che tengano conto delle misure contingentate. Altri bandi dovrebbero sostenere progetti multidisciplinari presentati in questo senso.

L’eccezionalità del momento obbliga tutti a ripensare le modalità con cui si svolgevano gli spettacoli ante/Covid-19, ad assicurare la maggior occupazione possibile in questa fase di maestranze ed artisti per evitare di depauperare queste professionalità. Dall’altro canto avremmo la possibilità di intercettare un pubblico nuovo, agendo su quelle che sono ora inaccettabili diseguaglianze tra i cittadini.

Emanuela Bizi
SLC CGIL Nazionale settore Produzione Culturale

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