NIdiL e Slc Cgil: apprendiamo con soddisfazione, ma ora il ministro Abodi convochi i sindacati
Roma, 25 settembre 2025 - “Apprendiamo con soddisfazione dalla circolare n. 127 del 22 settembre 2025 le novità pensionistiche relative al comparto Sport, grazie alle quali anche i lavoratori subordinati del settore dilettantistico saranno iscritti al Fondo Pensione dei Lavoratori Sportivi, al quale sinora avevano accesso i soli professionisti, determinando una gravosa disparità di trattamento tra gli addetti del settore”. È quanto si legge in nota congiunta di NIdil e Slc Cgil nazionali.
“Lo sport alimenta considerevolmente la nostra economia: secondo quanto riportato da Sport e Salute, nel 2024 il comparto ha generato ricchezza per 24,7 miliardi di euro ma, considerando tutti gli indotti, si può giungere sino a circa 90 miliardi. Il Coni dichiara, coerentemente con la scheda tecnica presentata a corredo della riforma, un milione di addetti. Tra questi moltissimi sono i collaboratori sportivi e gli atipici, su cui pesano particolarmente discontinuità e iniquità dei compensi, per i quali resta ingiustificabile l’esclusione dal Fondo Pensione per i Lavoratori Sportivi” continua la nota.
“Condividiamo anche le parole del presidente dell'Inps Gabriele Fava, secondo cui lo sport è motore di benessere collettivo, soprattutto per le finalità sociali costituzionalmente rilevanti - concludono NIdil e Slc - ma bisogna che le parole non rimangano un mero proclama. Se il ministro Abodi intende intervenire a tutela dei lavoratori e delle avoratrici dello sport, convochi le Organizzazioni Sindacali e avvii un confronto su come estendere le tutele anche ai collaboratori con compensi poveri e poverissimi, il cui futuro previdenziale resta al momento ancora molto incerto”.