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Produzione culturale

Di forma e di sostanza, questi sono i vizi elencati nelle due sentenze del Tar Lazio (n.07478/2016 e n.7479/2016) che di fatto spazzano via il decreto (Dm 1 luglio 2014) che definisce i criteri per la ripartizione del fondo unico per lo spettacolo.

"E' la cronaca di un evento largamente previsto da Slc Cgil, e ci sarebbe quasi da ridere se non fosse che il risvolto è davvero drammatico - così dichiara Emanuela Bizi, segretaria nazionale Slc Cgil commentando le sentenze del Tar.

"Ai tanti lavoratori dello spettacolo disoccupati da circa un anno perché esclusi dai folli criteri del decreto, oggi rischiano di sommarsi anche i lavoratori di quelle compagnie e imprese i cui progetti erano stati approvati e che, come dichiara Onofrio Cutaia, direttore generale dello spettacolo dal vivo, dopo le due sentenze non si sa se riceveranno o meno i fondi a loro destinati."

"Un vero capolavoro - commenta Bizi - difficile anche solo da immaginare e che invece è stato realizzato in un colpo solo da un Ministro che tace mentre si consuma un dramma che rischia allargarsi a macchia d’olio,  visto che i ricorsi presentati sono circa 120."

“È davvero un mistero il motivo per cui non si è voluta trovare una soluzione condivisa con chi era stato escluso dai finanziamenti per colpa di un incomprensibile algoritmo, invenzione di Salvo Nastasi, ex direttore generale dello spettacolo dal vivo. Una soluzione che doveva essere transitoria, visto che il ministro dichiara, in tutte le sedi, di volere finalmente una legge per lo spettacolo dal vivo”.

Bizi, segretaria nazionale  Slc Cgil, responsabile del dipartimento produzione culturale, invita il Ministro a garantire il sostegno pubblico a tutti, sia ai soggetti che avevano ricevuto i finanziamenti, sia a quelli esclusi.

“Per evitare quanto successo col decreto annullato dal Tar – conclude Bizi - mi auguro che il ministro Franceschini, nello scrivere una legge di cui tutti sentiamo fortemente il bisogno, questa volta si sieda al tavolo insieme alle organizzazioni sindacali che ben conoscono le difficili condizioni dei lavoratori dello spettacolo, tecnici come artisti”.

In allegato il report  2016 di Slc –Cgil con dati e tabelle sulle condizioni dei lavoro dello spettacolo e sulla ripartizione del Fus: indagine spettacolo

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