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Produzione culturale

"Siamo alle solite. Un decreto legge, attualmente in fase di riconversione, scritto sotto la spinta di mesi di dichiarazioni ideologiche, pro o contro il mercato,  confondendo in modo strumentale le funzioni con il funzionamento dell’ente pubblico SIAE, rischia di farci vedere un film già visto." Così dichiara Emanuela Bizi, segretaria nazionale Slc Cgil.

"Per come è scritto si prospetta che anche il diritto d’autore verrà gestito da più soggetti in concorrenza fra loro, come avviene già per il diritto connesso per il quale i conflitti di attribuzione vengono oggi affrontati  nelle aule di tribunale. Purtroppo in questo Paese i dibattiti su questioni complesse si risolvono sempre in semplificazioni e questo non risolve i problemi ma li complica."

"Oggi la SIAE è vigilata dallo Stato, è un ente pubblico a base associativa e  ripartisce quasi 700 milioni di euro agli aventi diritto costituendo  uno sportello unico per gli utilizzatori - prosegue la dirigente sindacale."

"Un sistema che verrà spazzato via dall’art 19 del D.L. n. 148/2017. Come verrà sostituito? A chi si rivolgeranno gli utilizzatori per pagare i diritti? Dove saranno reperibili i repertori? Come verranno pagati gli “apolidi”, gli autori che non conferiscono mandato e che comunque oggi la SIAE ha l’obbligo di cercare e remunerare? Oggi la SIAE, grazie alle economie di scala, ripartisce anche i  diritti dei settori cosiddetti deboli e non commerciali, come la lirica, il teatro, il jazz ecc… chi lo farà in un mercato liberalizzato?"

"Ma soprattutto per chi la facciamo la liberalizzazione dell’intermediazione del diritto d’autore, in controtendenza con tutti gli altri paesi europei dove è gestita da monopoli legali e di fatto e persino negli USA si sta andando verso un’aggregazione degli operatori esistenti?"

"Non certo per Autori ed Editori che, tranne qualche ricco testimonial, non l’hanno chiesta e che pagheranno cara la superficialità del nostro legislatore - conclude Bizi. Slc Cgil chiede pertanto al Governo e al Parlamento di stralciare l’art. 19 del Decreto Legge n. 148 e approcciare con serietà, competenza e capacità di ascolto a una vera riforma della Legge sul diritto d’Autore che riesca a contemperare le esigenze, indubbiamente complesse, di tutti gli operatori del settore."

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