“Con l’accordo sottoscritto unitariamente venerdì scorso a Poste Italiane sul Pdr si recupera l’accordo separato di luglio, riconquistando condizioni di equità per tutte le lavoratrici ed i lavoratori di Poste Italiane.” Così ha dichiarato Barbara Apuzzo, segretaria nazionale Slc Cgil, nel corso del Seminario Cgil “Le donne cambiano la contrattazione” in corso a Roma.
“I 140 euro di bonus presenza verranno pagati dunque con le competenze di dicembre senza alcuna discriminazione alle lavoratrici in astensione obbligatoria per maternità, ai dipendenti infortunati sul lavoro, ai donatori di sangue, annullando la retroattività del precedente accordo che invece negava questo diritto. Per il biennio 2012-2013 scompare il bonus presenza e i milioni di euro recuperati saranno dunque spalmati sul montante complessivo del premio, con un aumento strutturale di 50 euro per ogni anno sul livello C (nessun aumento era previsto nell’accordo precedente). Con il nuovo accordo si recupera anche la grave e pericolosa stortura che prevedeva che il bonus non venisse riconosciuto alle lavoratrici e ai lavoratori che avessero aderito anche ad una sola giornata di sciopero, costituendo così un pericoloso precedente in cui, con il salario, si tentava di condizionare la libera espressione dei lavoratori.”
“Il forte rischio di questa vicenda era che si creasse una profonda spaccatura nell’azienda e nella tutela dei lavoratori e questo accade quando la tecnica si sostituisce ad una rappresentanza completa della società – continua Apuzzo. Una trattativa non è mai infatti solo tra due parti, ma è anche un modo per declinare costumi, abitudini e comportamenti di un paese. Soltanto mantenendo questa convinzione si evita di scadere nel neo-corporativismo. Risulta quindi più evidente quanto sia importante fare rete: nella vicenda di Poste Italiane se fossimo stati soli con l’azienda, avremmo già perso.”
“Oggi le lavoratrici delle Poste possono riconoscere dunque anche ad altri soggetti – conclude la sindacalista - in questo caso prevalentemente donne, il merito di aver fermato una macchina da guerra nel punto più alto dello scontro, così come tante altre lavoratrici e tanti altri lavoratori possono e potranno sostenere le loro ragioni perché alle Poste è stato riparato un torto. E’ un fatto non di poco conto.”

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