"Apprendiamo dalla stampa nazionale alcune indiscrezioni relative  alle linee del costruendo piano industriale, in mano al
Dott. Del Fante, AD di Poste Italiane Spa. Ci fa piacere leggere, ancora una volta, la particolare attenzione che si intende porre sul settore pacchi: tuttavia, da quanto a noi presentato al tavolo di trattativa sul recapito, mancherebbero totalmente gli investimenti sulla logistica", così dichiarano in una nota congiunta Nicola Di Ceglie, segretario nazionale Slc Cgil e Claudio Solfaroli Camillocci, segretario nazionale Uilposte, che si domandano "in quale modo l'attuale management intenda perseguire lo scopo di diventare vettore di riferimento nazionale in tale settore."
"Per quanto concerne invece gli uffici postali, ci piacerebbe che, prima ancora che alla stampa, alcune anticipazioni fossero state rese alle parti sociali, visto il recente incontro tenuto con i vertici aziendali lo scorso 2 novembre. Le modalità con cui si intende procedere al contenimento dei costi <<usando una metodologia comune nel settore bancario>> non ci trova d'accordo - proseguono i sindacalisti. Riteniamo necessari interventi, anche strutturali, che ben si coniughino con il mantenimento di quel mercato fatto di risparmio ed investimento, in cui l'azienda  si contraddistingue da anni nello scenario nazionale.
"Non si può invece puntare solo su piattaforme transazionali che, seppur indispensabili, rischiano di veicolare l'azienda su strumenti informatici on line, facendole perdere quell'elemento di vicinanza ai cittadini, clienti e risparmiatori, che soltanto la presenza capillare sul territorio garantisce - concludono - permettendo al contempo di mantenere un ruolo essenziale, anche rispetto a quella concorrenza che si vuole "imitare nelle metodiche"."
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