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Servizi postali

Incontro del 3 aprile 2020

Si è svolto, nel pomeriggio odierno, il previsto incontro sul riassetto della rete degli uffici postali nella fase post pagamento pensioni.

La linea si è presentata al tavolo informando su un piano di apertura, a far tempo dalla prossima settimana, che ricalca quello già in essere, con le seguenti eccezioni: dei 393 doppi turni aperti in questi giorni, ne rimarranno attivi solo 69; inoltre, si aggiungeranno agli attuali ulteriori 68 uffici che verranno riaperti, sempre dalla prossima settimana, con criteri di gradualità e per soli alcuni giorni della settimana.

L’orario di chiusura al pubblico per i doppi turni fissata alle ore 18,00, con ulteriore valutazione in corso per anticipare la stessa alle ore 17,00.

Nel complessivo, l’Azienda ha preannunciato un riassetto futuro della rete tendente alla riapertura dei 2200 uffici postali, rispetto al totale dei circa 3000 chiusi, individuati sulla base del criterio della distanza dal primo ufficio postale più contiguo, superiore ad un chilometro.

Abbiamo da subito contestato il metodo con cui la Divisione Mercato Privati sta operando, in maniera unilaterale ed inusuale che rischia di compromettere l’intero impianto di Relazioni Industriali. Infatti, ancor prima dell’apertura del previsto incontro, sul territorio si erano dispiegate tutte le azioni organizzative e gestionali, e le stesse già comunicate ai lavoratori. Tale metodologia, se perseguita, potrebbe determinare gravi situazioni di non ritorno.

Abbiamo rimarcato unitariamente che rispetto al piano di aperture, lo stesso non potrà avvenire se non in maniera graduale, tenendo conto dell’evoluzione delle curve del contagio, dei contesti regionali e provinciali meno colpiti rispetto a quelli in cui l’emergenza epidemiologica presenta connotazioni di particolare gravità, nonché della presenza delle dotazioni di sicurezza e protezione contemplate dal Protocollo condiviso Governo-Parti Sociali del 14 marzo e recepite dalle delibere del nostro Comitato di crisi.

Altresì, apprezzando lo sforzo compiuto nell’installazione dei divisori in plexiglass, lo stesso dovrà proseguire oltre che negli uffici postali in riapertura, per tutti i servizi che determinino contatto con la clientela.

Tale fase di riassetto della rete dovrà privilegiare gli uffici postali blindati.

E’ stata evidenziata la difficoltà della regolamentazione degli accessi della clientela, demandata esclusivamente ai DUP sottratti alle altre incombenze.

Sul tema dei distacchi, gli stessi dovranno essere limitati al minimo essenziale, in termini di quantità e distanze, nonché compatibili con la disponibilità dei mezzi pubblici.

Abbiamo evidenziato l’esigenza di migliorare i processi di sanificazione e di pulizie straordinarie, pretendendo standard di qualità in linea con le normative di legge in vigore.

In merito al caricamento degli ATM degli uffici postali chiusi, contestata la dinamica del mancato contradditorio e l’impossibilità di intervento tempestivo in caso di malore improvviso accusato dal lavoratore.

Non da meno, abbiamo evidenziato i molteplici guasti che si stanno registrando in questo periodo, in riferimento ai quali si interviene di frequente con risorse interne, a fronte del disimpegno delle ditte esterne.

Infine, abbiamo manifestato il timore che sull’altare di questa condizione emergenziale, una volta superata l’attuale criticità congiunturale, l’Azienda possa pensare ad una razionalizzazione della Rete, fondata su un mero calcolo reddituale, impoverendo un asset di fondamentale importanza per Poste Italiane e per l’intero sistema paese.

Su tutti questi temi sollevati l’Azienda si è riservata gli opportuni approfondimenti da portare al tavolo nel corso del prossimo incontro fissato per il giorno 15 aprile.

Relazioni Industriali hanno comunicato che sono allo studio possibili interventi di natura economica in favore delle famiglie di colleghi deceduti a causa del contagio, di possibili sospensioni per qualche mese delle rate corrisposte dagli ex CTD che hanno conciliato per la loro stabilizzazione, e infine, anche la possibilità di sospensione delle rate di mutuo a carico dei nostri lavoratori, per cui sono in corso interlocuzioni con gli Istituti di Credito coinvolti.

Vi terremo informati sul prosieguo.

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