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Il giorno 4 novembre si è svolto l’incontro fra l’azienda E-Care, le Segreterie Nazionali e Territoriali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, UGL Telecomunicazioni e le RSU aziendali della sede di Milano nell’ambito della procedura di licenziamento collettivo aperta per 489 persone della sede di Cesano Boscone. L’Azienda ha inizialmente dichiarato che l’assemblea dei soci ha deliberato un aumento di capitale di 4,5 milioni di € ancora non sottoscritto.
Le OO.SS. hanno esordito stigmatizzando la strumentalità di una procedura che a fronte della effettiva perdita della commessa Fastweb, commessa sulla quale l’azienda dichiara esser impattati circa 150 lavoratori, porterebbe, se ultimata, alla chiusura dell’intero sito milanese. Il tema della sostenibilità delle commesse, tema ben noto alle OO.SS. e oggetto di una vertenza nazionale lunga e difficile che ha visto svolgersi già uno sciopero di settore lo scorso 4 giugno e ne vedrà un ulteriore il prossimo 21 novembre, non può e non deve essere confuso con la perdita oggettiva di una commessa. Nel ribadire questo concetto la parte sindacale ha sottolineato come sia stata inviata all’AD di Fastweb una formale richiesta di incontro perché non è pensabile che Fastweb abbia ormai tolto la commessa senza, di fatto, dare alcuna risposta al tema della continuità occupazionale. E’ chiaro a tutti che in assenza di un quadro preciso su questo punto ad oggi non è pensabile affrontare il tema degli esuberi di Milano (quelli reali, causati dalla perdita oggettiva di una commessa) con cognizione di causa. Dopo la risposta dell’AD di Fastweb sarà, evidentemente, possibile mettere in campo tutte le azioni volte a salvaguardare i perimetri occupazionali.
Sempre al fine di avere l’effettiva stima dei volumi di lavoro realmente presenti nel perimetro aziendale, le OO.SS. hanno chiesto alla dirigenza di Ecare di chiarire se corrisponde al vero la notizia dell’aggiudicazione da parte di E-Care della commessa “Poste Italiane”. Dal canto proprio l’azienda ne ha confermato l’aggiudicazione dichiarando però di essere in attesa delle verifiche tecnico-amministrative che precedono l’assegnazione effettiva.
Sul tema del costo del lavoro le OO.SS. hanno evidenziato le loro forti perplessità sull’impostazione aziendale. Come già detto non sfugge al sindacato confederale l’urgenza di mettere mano ad una norma sugli appalti che metta finalmente fine allo scempio delle gare al massimo ribasso che non coprono neanche lontanamente il costo del lavoro. E’ altrettanto chiaro però come questo tema non possa essere affrontato “crisi aziendale per crisi aziendale” e, tanto meno, sede per sede. A riguardo dobbiamo registrare la volontà aziendale, espressa al tavolo di Assolombarda, di voler addivenire ad un accordo sul costo del lavoro della sede di Milano (essenzialmente attraverso il ricorso ai demansionamenti) e poi “esportarlo” in tutte le altre sedi di E-Care.

Francamente questa impostazione aziendale lascia più che perplessi, ci vede semplicemente contrari. Se l’azienda ritiene, per un rilancio industriale che porti ad un rifinanziamento da parte dei soci, di dover mettere in campo misure che incidano sul
costo del lavoro complessivo dell’azienda sappia che ci sono strumenti meno invasivi, transitori e comunque efficaci per raggiungere comunque un risultato apprezzabile. L’idea di assecondare, in qualche modo, il piano inclinato imposto dalla committenza e dall’assenza di norme europee sugli appalti è sbagliato e rischia oltretutto di non cogliere nel segno dell’effettivo rilancio dell’azienda.
Nei prossimi giorni, a valle dell’incontro con l’AD di Fastweb, riprenderà il confronto sulla procedura di licenziamento collettivo. Da parte delle OO.SS. è prioritaria la difesa del perimetro occupazionale della sede di Milano e, naturalmente, di tutta l’azienda.
E’ opportuno che l’azienda si accinga a questo confronto con la massima chiarezza e trasparenza, presentando tutti i problemi presenti (non è pensabile accingersi a “sfogliare la margherita” sede per sede) e soprattutto senza dogmi preconcetti.

Un ultimo accenno al ruolo che la Regione Lombardia può avere nell’aiutare a risolvere la situazione venutasi a creare a Milano. Nell’ultimo incontro abbiamo registrato la disponibilità dell’istituzione lombarda a mettere in campo tutte le iniziative, ad iniziare da contributi che favoriscano l’innovazione dei processi, a favore dell’azienda, una strada che E-Care farebbe male a non percorrere iniziando da un piano industriale che possa veramente rilanciare l’azienda.

Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL e UGL Telecomunicazioni

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