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È proprio di questi giorni la "straordinaria" notizia di Huawei che improvvisamente ricorda che esistono in Italia le Relazioni Industriali e si convince a convocare un tavolo straordinario per cercare di fare un accordo con le OO.SS Nazionali, territoriali ed RSU/RSA per regolamentare l'uso della mail e degli strumenti aziendali informatici.
Peccato che la stessa solerzia l'abbia dimenticata dal lontano 2012, anno in cui a fronte del passaggio di personale Fastweb in Huawei la stessa si impegnava a confermare la propria disponibilità a definire un protocollo di relazioni industriali nei successivi 12 mesi. Ma nello stesso tempo non ha mai sentito la necessità di agevolare la formazione di nuove RSU, piuttosto se ha potuto le ha ostacolate.
Peccato che sempre Huawei abbia deciso, alla naturale scadenza del premio di risultato Fastweb che i lavoratori portavano con loro nel trasferimento, a non fare più nessuno accordo per rinnovarlo e soprattutto a non dare nessuna disponibilità ad estenderlo nell'ambito del mondo Huawei all’interno del II livello di contrattazione nel quale insieme a tanti altri argomenti si discute anche dell’assistenza sanitaria integrativa.
A tal fine come OO.SS Nazionali chiederemo l'immediata apertura di un tavolo triangolare per ribadire che a nostro vedere l'azienda non sta rispettando l'accordo che cita testualmente: " Huawei Technologies Italia S.r.l. conferma la prosecuzione delle aspettative dei dipendenti già concesse da Fastweb S.p.A. ed in corso al momento del trasferimento". È evidente che questa azienda non soltanto pensa che non sia un'aspettativa degli ex lavoratori Fastweb il P.d.R. ma soprattutto non la ritiene un' opportunità da condividere con il Sindacato per poterla estendere a tutta la restante platea Huawei.
Non servono altre parole per descrivere il modello relazionale di questa azienda, è arrivata l'ora di dire BASTA!
Basta a questa politica economica unilaterale in barba al contratto delle TLC ed agli accordi di settore che contraddistinguono le altre aziende di telecomunicazioni, non è più ammissibile che un' azienda come Huawei che si vanta ad ogni incontro di essere economicamente forte e leader nel settore faccia uso di redistribuzione dei profitti ai lavoratori solo in modo unilaterale relegando in un angolo i rapporti con il Sindacato.
I lavoratori debbono sapere che questa è una politica scorretta che abbiamo visto già in altre aziende con il chiaro intento di creare un rapporto diretto con il lavoratore che si rivela vincente fino che le cose vanno bene, salvo rivelarsi un boomerang negativo nel momento in cui l'azienda deciderà di trattare gli stessi lavoratori alla stregua di quello che sta facendo con i Sindacati.
Questo crea una scarsa sindacalizzazione e la convinzione che si possa fare a meno dei rapporti sindacali, salvo poi rendersi conto da parte degli stessi lavoratori che quando si incrinano i rapporti con l'azienda diventa spesso tardiva ed inutile la rincorsa alla partecipazione di iniziative sindacali poichè ormai il modello utilizzato dall'azienda sarà comunque quello di andare avanti in modo unilaterale.
L'invito è a meditare ed a non abbassare la guardia perché il risveglio da "HUAWEILANDIA" potrebbe essere brusco ed amaro, noi non ci arrendiamo e denunceremo il comportamento di questa azienda nelle sedi opportune, inoltre saranno emessi comunicati e dichiarazioni stampa volti a far emergere il comportamento unilaterale e non rispettoso delle norme contrattuali. Seguiranno assemblee informative con i lavoratori di Huawei per decidere le azioni da intraprendere al fine di contrastare tali atteggiamenti.

Le Segreterie nazionali SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL UGL TELECOMUNICAZIONI

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