Mentre le dirigenze di Telecom e Telepost si rimpallano le proprie responsabilità otto lavoratrici e lavoratori sono stati, ormai da diverse settimane, trasferiti dalle loro città a Roma. Parliamo, è sempre bene ricordarlo, di lavoratori oggetto, ormai molti anni fa, di una scandalosa cessione di ramo da parte di Telecom che la magistratura sta puntualmente demolendo perché illegittima. Parliamo di persone che, spesso, hanno vinto ben due gradi di gradi di giudizio e che attendo solo che la Cassazione sentenzi la loro definitiva reintegra in Telecom ma che, a causa dell’ottuso atteggiamento di Telecom, devono comunque essere sottoposti a questa ennesima violenza.

Ci chiediamo che razza di Paese sia questo! Quanto ancora si pensa di poter attendere prima di voler finalmente mettere le mani ad una normativa sugli appalti che, così com’è, permette che le operazioni di cessione di ramo d’azienda non siano altro che brutali riduzioni di personale con un costo intollerabile per la collettività (basterebbe fare un conto, anche approssimativo, del costo in ammortizzatori sociali che i lavoratori di Telepost e delle altre “esternalizzate” Telecom e la collettività hanno dovuto sobbarcarsi in questi anni).

Da oggi daremo il via ad una campagna di informazione che riguarderà tutte le istituzioni, ad iniziare dai componenti delle commissioni “Lavoro” di Camera e Senato, su questa incresciosa vicenda fino a quando le due aziende non troveranno una soluzione equa per queste lavoratrici e questi lavoratori.

LE SEGRETERIE NAZIONALI SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL

0
0
0
s2sdefault