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“Come più volte denunciato gli strumenti messi in campo dal Governo (Jobs Act e incentivi alle assunzioni), in assenza di regole su cambi di appalto, hanno creato una competizione scorretta e drogata tra le imprese che mette gli operatori esistenti nelle condizioni di non poter competere con le tariffe proposte da chi assume personale nuovo.” Così dichiara Michele Azzola, segretario nazionale Slc Cgil.

“In tale vortice che sta portando alla sostituzione dell’occupazione, con pesanti costi a carico della collettività, Teleperformance – azienda leader mondiale nel mercato dei contact center con oltre 100.000 dipendenti – si sta preparando ad abbandonare il mercato italiano.”

“Infatti – prosegue il sindacalista - la decisione di avviare le procedure di cessione del ramo aziendale per salvaguardare l’unica commessa ancora in grado di ripagare i costi, oggi gestita a Roma, separandola dal resto dell’azienda che sarà inevitabilmente venduta o portata in liquidazione, è il frutto anche della concorrenza sleale creata dalle regole volute dal Governo, regole che mettono fuori mercato tutte le imprese strutturate.”

“Politica e Governo, dopo aver annunciato a più riprese un tavolo ministeriale che avrebbe dovuto affrontare e risolvere i problemi creati dalla nuova normativa introdotta dal Governo, si sono ritirati ignorando il problema – incalza Azzola.

“In questo modo, un’azienda che opera per grossi clienti quali Eni e Enel, si trova a decidere di uscire dal mercato italiano. Se poi risultasse vera la notizia che in Grecia sono state avviate le assunzioni per trasferire anche la commessa Apple, oggi gestita a Roma, ecco determinate le condizioni per lasciare a casa oltre 2000 lavoratori di cui più di mille collocati presso Taranto, città già messa in ginocchio dalla crisi dell’acciaio e del porto.”

“Da mesi ripetiamo che l’unica cosa da fare è allineare l’Italia al resto dei Paesi europei introducendo le regole per garantire la continuità occupazionale nei cambi di appalto: non averlo fatto determina delle precise responsabilità, in capo al Governo e alla Politica, su quanto sta accadendo. Invece il Governo si preoccupa anche quel poco di ammortizzatori sociali, previsti per il settore.”

“E’ ovvio che questi lavoratori, le loro rappresentanze e il sindacato tutto lotterà su tutti i fronti e con tutti i mezzi disponibili per salvaguardare ogni singolo posto di lavoro, perso per l’ignavia della politica nell’affrontare i problemi e per l’assenza di responsabilità sociale di una committenza che sempre più spesso è fatta da aziende di proprietà pubblica – conclude il sindacalista.

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