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E’ proseguito, nelle giornate del 2, 3 e 4 aprile, il confronto con i vertici di Vodafone sulla procedura di mobilità avviata dall’azienda in data 11 marzo u.s..

Il confronto ha permesso di registrare alcuni avanzamenti, da parte aziendale, con una disponibilità a ritirare dal tavolo i trasferimenti per cercare soluzioni che garantiscano l’occupazione dei lavoratori interessati presso le attuali sedi di lavoro.

Inoltre, si sono approfonditi i temi posti dal sindacato, scaturiti dal coordinamento unitario del 22 marzo, e quelli presentati dall’azienda.

Il sindacato ha ribadito la necessità di trovare soluzioni che:

• tutelino nel complesso gli attuali livelli occupazionali partendo da una puntuale individuazione dei profili professionali impattati dalla procedura;

• definiscano un periodo temporale in cui Vodafone si impegni a non attivare nuove procedure di mobilità e/o di cessione di rami d’azienda;

• prevedano un percorso per riportare in Italia le attività oggi gestite all’estero.

Inoltre, il coordinamento ha ribadito l’impercorribilità di alcune proposte aziendali (utilizzo delle pause, gestione unilaterale delle chiusure collettive, mancato pagamento del premio di risultato per l’anno fiscale 2012-2013) riproponendo la necessità di trovare soluzioni condivise che rispondano al requisito dell’equità.

Il sindacato ha ribadito che alla ripresa del confronto, prevista per i giorni 8 e 9 pp.vv., sarà necessario partire da una risposta puntuale sulle prospettive del personale che non intenda accedere a procedure di uscita volontarie, dal ritiro delle due annunciate procedure di cessione di ramo d’azienda (Frodi e Servizi Generali), nonché dalla strategia aziendale riguardante la “razionalizzazione” dei punti vendita Vodafone Gestioni.

Se tale condizione sarà rispettata, il confronto potrà entrare nel merito dei punti aperti, provando a costruire le basi per un’intesa che consenta di rilanciare l’azienda con un progetto condiviso dall’insieme dei lavoratori.

Sulle singole tematiche sarà, infine, necessario trovare un punto di equilibrio in grado di contemplare la richiesta aziendale di contenimento del costo del lavoro e i diritti e le tutele che oggi garantiscono il dipendente Vodafone. Tale risultato sarà possibile anche rivalutando i contenuti della piattaforma rivendicativa di rinnovo del 2° livello aziendale.

Laddove l’azienda continuasse a fornire risposte parziali e non risolutive, la delegazione trattante non potrà che prendere atto della volontà aziendale di non voler procedere verso un accordo e assumere le seguenti determinazioni per alzare il livello di scontro anche a partire dal coinvolgimento delle istituzioni.

Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL

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