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"Il 23 marzo scorso, al Ministero dello Sviluppo Economico, è stata scritta una pagina importante per il settore dei call center e per il diritto del lavoro di questo Paese" dichiara Michele Azzola, segretario nazionale SLC CGIL.

"Il risultato è stato possibile grazie all'impegno del Governo, della Regione Basilicata, delle tre aziende coinvolte e delle Organizzazioni Sindacali, che hanno tracciato le regole per l'applicazione della clausola sociale recentemente approvata dal Parlamento - prosegue il sindacalista. Coraggiosa la posizione di Telecom Italia, che con il suo comportamento in questa vertenza, ha finalmente tracciato le linee guida per l'applicazione della norma nel settore delle Tlc, aprendo di fatto la strada al suo inserimento nel contratto collettivo nazionale."

"Dopo l'incontro del 14 marzo, in cui era stata individuata la soluzione del cambio di appalto di Telecom Italia a Matera, ieri si è messa nero su bianco la garanzia occupazionale di 400 posti di lavoro: 400 persone che erano impiegate nei servizi di customer care per Telecom Italia in appalto a Datacontact in scadenza il 31 marzo e che adesso proseguiranno il loro contratto di lavoro presso una New Co. partecipata da Abramo e Youtility Center."

"Con questo accordo si salvaguardano le lavoratrici e i lavoratori impiegati sui servizi di Telecom Italia a prescindere dalla loro tipologia contrattuale, poiché la New Co. si è impegnata ad assorbire sia coloro che hanno un contratto a tempo indeterminato sia - cosa affatto scontata - coloro che hanno un contratto a tempo determinato o una collaborazione coordinata e continuativa" spiega il sindacalista. "Questo è per noi un altro risultato di notevole rilevanza, in piena coerenza con l'impegno quotidiano delle Organizzazioni Sindacali a lavorare nell'ottica della inclusività per ridurre sempre di più le differenze di condizioni tra lavoratrici e lavoratori dello stesso settore e consolidarne i diritti."

"Inoltre, viene salvaguardata la territorialità e definito il periodo temporale in cui si verificherà quali debbano essere i lavoratori tutelati dalle norme di legge. Praticamente, sono state definite sia le condizioni sia le modalità – due rimandi che la legge assegna alla contrattazione – aprendo la strada alla piena applicazione della norma."

"Diventa ancora più incomprensibile capire perché quello che è stato fatto con un’impresa privata come Telecom - conclude Azzola - non sia possibile da realizzare con le imprese partecipate dallo Stato come Poste Italiane, che sino ad ora ha rifiutato qualsiasi confronto procedendo ad assegnare le nuove commesse senza tutelare il personale coinvolto."

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