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A seguito della richiesta avanzata ieri dalle OO.SS., arrivata a valle delle consultazioni - tra le quali il referendum promosso dalla SLC CGIL - messe in atto da ciascuna Organizzazione Sindacale, si è svolto oggi l’incontro tra Almaviva Contact e le OO.SS. e le RSU di Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico alla presenza anche del Ministero del Lavoro e della Regione Lazio.

L’incontro era stato richiesto per arrivare ad una conclusione positiva della vertenza e per allargare anche a Roma la soluzione prevista dall’accordo sottoscritto per il sito di Napoli, anche in considerazione della particolare complessità della vicenda e delle sue rilevanti implicazioni sociali.

Nell’ambito dell’incontro l’azienda, nonostante ripetute sollecitazioni da parte delle OO.SS., ha manifestato la sua totale indisponibilità a qualsiasi ipotesi di allargamento dei contenuti dell’intesa del 22 dicembre u.s. anche al sito di Roma adducendo proprie motivazioni tecnico-giuridiche.

Una posizione, quella dell’azienda, che reputiamo estremamente sbagliata.

Una decisione grave per i pesanti risvolti sociali (1666 licenziamenti) e perché anche frutto di una conclusione della vertenza la cui scadenza del 21 dicembre ci è stata posta come ultimativa e non modificabile elemento che non ha permesso una consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori prima della firma definitiva.

Rifugiarsi dietro cavilli tecnico-giuridici per ignorare il responso di una consultazione democratica è quanto di più sbagliato vi possa essere. La democrazia non può essere vissuta né come un fastidioso ostacolo da evitare né come alibi per licenziare.

Nessuno può ignorare che la procedura di licenziamento per 2511 lavoratori è frutto di una decisione dell’azienda e che nessuna responsabilità può essere messa in alcun modo in capo alle OO.SS. ed alle RSU e tantomeno ad una parte delle RSU.

Una vicenda amara e drammatica, a partire da coloro che si vedono privare del proprio posto di lavoro, rispetto alla quale è ancor più necessario che tutte le forze sociali e le Istituzioni siano fin da subito impegnate a ricercare e costruire soluzioni che diano una risposta occupazionale alle lavoratrici e ai lavoratori della sede di Roma di Almaviva.

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