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TIM – Comunicato su ACCORDO CONTRATTO DI ESPANSIONE – FORMAZIONE - ASSUNZIONI - PASSAGGI DI LIVELLO - PASSAGGI PART-TIME / FULL-TIME - RIVISITAZIONE PDR (Commissione Tecnica Nazionale) - ART. 4 LEGGE FORNERO NEL 2022 (5 ANNI)

In data 22 Aprile 2021 si è tenuto l’incontro tra le Segreterie Nazionali SLC-CGIL, FISTel-CISL, UILCOM-UIL, il Coordinamento Nazionale delle RSU e la Dirigenza Tim, utile alla prosecuzione del confronto avviato il 6 Aprile 2021, alla presenza dell’ AD, dott. Luigi Gubitosi, sul Nuovo Piano Industriale 2021 – 2023.

TIM ha aperto la riunione riprendendo sinteticamente i temi già esposti il 6 Aprile u.s. anche attraverso un’analisi sul settore delle Tlc che di fatto sta attraversando da tempo una profonda trasformazione.
Il Gruppo TIM, pienamente dentro questo percorso, dal 2019 sta perseguendo una strada fatta di investimenti industriali mirati alla trasformazione in fibra della rete secondaria in rame, nel 5G, il Cloud, l’Iot e i servizi (ultima positiva novità l’accordo con Dazn per i diritti sui prossimi campionati di calcio).

Parallelamente l’azienda ha intrapreso con il Sindacato Confederale la strada legata agli investimenti sul “fattore lavoro” concordando, dopo anni di abbandono, percorsi di formazione, di reskilling e di upskilling, per garantire le tante professionalità presenti in azienda, ed evitare il rischio reale dell’obsolescenza professionale derivante dall’innovazione tecnologica.

Un percorso pienamente in linea con la “contrattazione di anticipo”, anche per ciò che concerne il proseguimento del processo di ricambio generazionale in essere, il tutto in un contesto legato anche al contenimento dei costi complessivi.

Un percorso realizzabile con gli strumenti di politica attiva del lavoro oggi disponibili: l’art.4 della legge Fornero per garantire uscite anticipate in piena sicurezza per i lavoratori, i Contratti di Espansione e la Formazione mirata, per proseguire con il reskilling e favorire nuove assunzioni.

Come più volte ribadito, come OO.SS. Confederali riteniamo che la strada della reindustrializzazione dell’azienda ed il suo ritorno ad essere il “campione nazionale” di un settore strategico del Paese sia l’unica via percorribile per tornare a recitare un ruolo da protagonista nel cambiamento in essere, a ragionare in termini di politiche espansive, invertendo quell’atteggiamento difensivistico in atto da anni, in un contesto che vede il volume complessivo dei ricavi sempre meno capace di sostenere i costi industriali in innovazione e, in generale, quelli legati alla crescita occupazionale e delle professionalità.

Sino a che ci sarà coerenza tra la reindustrializzazione dell’azienda (recupero delle posizioni perse nei processi di digitalizzazione della rete) e la valorizzazione del capitale umano, con particolare e decisiva attenzione alle ricadute anche in termini di sostenibilità economica, la sfida deve essere colta, continuando ad operare attraverso il coerente utilizzo degli strumenti a disposizione, non disperdendo inutilmente il difficile lavoro fin qui svolto.

Non è un caso che, parte qualificante della Piattaforma Confederale per il nuovo CCNL TLC, sia stato creato il “Fondo di Solidarietà di Settore” che, cofinanziato in minima parte dai lavoratori e maggiormente dalle aziende, possa essere uno strumento di supporto, anche economico, a processi simili a quelli messi in campo in Tim.

Oggi questo Fondo è una realtà. Presto verrà attivato presso l’Inps e le lavoratrici ed i lavoratori delle TLC, quindi anche quelli di Tim, avranno uno strumento simile a quello che ha permesso al mondo bancario (anche se più facoltoso), di attraversare una pesante stagione di ristrutturazione e cambiamento senza drammi occupazionali, tutelando reddito e diritti delle persone.

[Per leggere il testo integrale scarica il Pdf cliccando qui]

Le Segreterie Nazionali

Slc-Cgil     Fistel-Cisl     Uilcom-Uil

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