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Il 1 Marzo si è svolto un incontro delle scriventi Segreterie Nazionali con il nuovo AD di Open Fiber.
Il dottor Rossetti si è presentato alle OO.SS., ha illustrato brevemente la nascita di Open Fiber e le linee di indirizzo del piano industriale approvato a dicembre 2021. Open Fiber ha investito dal 2016 circa 4 mld in infrastrutture in fibra “nelle “aree nere”, mentre attualmente l'obiettivo è la cablatura dei 6200 comuni delle “aree bianche” dove si registra un ritardo importante sul piano realizzativo della infrastruttura.
Oggi c'è una grande emergenza sociale perché troppi cittadini sono tagliati fuori dalla connettività e Open Fiber deve fare la sua parte fino in fondo per recuperare i ritardi sul digital divide e puntare all'inclusione di tutte le realtà territoriali e di tutti i cittadini.
L 'AD di OF ha inoltre dichiarato che ci sono importanti risorse finanziarie per continuare la missione industriale, purtroppo mancano operai, tecnici e competenze in alcune aree del Paese e le aziende di rete sono in difficoltà per portare a termine gli scavi, la stesura della fibra ed assicurare i collegamenti.
Open Fiber sta valutando di partecipare anche alle gare per le "aree grigie" per dare riscontro a quelle aree schiacciate tra i grandi comuni e le aree rurali, anche per dare risposta alle forti pressioni che i Sindaci e i rappresentanti delle varie comunità stanno esercitando sull’azienda, al fine del diritto all’inclusione sociale di tutti i cittadini penalizzati dalla mancanza di connettività.
L'azienda è composta da 1300 diretti e 8000 indiretti, per il lavoro che bisogna realizzare e per recuperare i ritardi sarebbero necessari secondo l’AD oltre 12000 lavoratori in campo ogni giorno. La mancanza di manodopera per Open Fiber è il vero problema che gli operatori hanno per portare a termini gli obiettivi e spendere le risorse del Pnnr fino al 2026.
In questo momento inoltre, ci sono preoccupazioni per l'aumento delle materie prime e per l'aumento del costo dell'energia che hanno un forte impatto sui costi. Infine l'AD ha chiesto alle OO.SS. un loro coinvolgimento per sensibilizzare le Istituzioni sulla necessità di reperire risorse, anche riconvertendo aziende in crisi e, avviare progetti di formazione per creare le competenze necessarie.
Le OO.SS. hanno chiesto chiarimenti sulle notizie di stampa che vedrebbero Open Fiber e Tim in fase di realizzazione di un'intesa sulla "rete unica", hanno manifestato il loro disappunto sulle politiche degli appalti dove si è scelta la quantità alla qualità, con il conseguente risultato di fallire gli obiettivi nonostante lo straordinario e irripetibile impegno di tutti i dipendenti e di accumulare ritardi rispetto agli impegni assunti con l'aggiudicazione dei bandi. In questo contesto così determinato e favorito, molte imprese di rete sono nate e morte nel giro di qualche anno, non avendo la struttura societaria e i capitali adeguati per sostenere gli investimenti, in un contesto molto complesso di regolamento degli appalti legato alla realizzazione, controllo e pagamento delle opere effettuate.
Open Fiber ha fatto poco in termini di investimento per la crescita delle nuove imprese di rete e per accompagnare i processi di formazione e riconversione tecnologica e delle competenze dei propri appalti, scaricando i costi sulle medesime imprese. Nel settore delle telecomunicazioni riferito al mondo degli appalti, spesso ha prevalso la logica dei sub-appalti con lavoro irregolare e senza garanzie sulla sicurezza del lavoro. Le OO.SS. lo hanno denunciato a tutti i committenti e quindi anche ad Open Fiber, sensibilizzandoli ad effettuare maggiori controlli.
Quanto alle dinamiche interne all’azienda, le OO.SS. hanno apprezzato il livello di confronto relazionale di questi anni e gli accordi sottoscritti che pongono Open Fiber tra le aziende del settore più avanzate sul piano economico e normativo, ma è necessario aprire un tavolo di confronto per gestire la fase di passaggio da azienda in start up ad azienda consolidata, partendo dalla verifica delle professionalità, delle condizioni di lavoro E NORMATIVE, dell'organizzazione del lavoro e del dimensionamento degli organici su alcuni territori soggetti a pressioni e ritmi di lavoro insostenibili.
Nella sua replica l'AD ha dichiarato che non è tenuto a dare risposte sulle decisioni degli azionisti in merito alla rete unica, ha confermato l'impegno degli azionisti a continuare gli investimenti sulle infrastrutture nel rispetto della qualità, dell'etica e della sicurezza sul lavoro, e che sono stati migliorati i prezzi pur nel rispetto del codice degli appalti. Il responsabile HR ha dichiarato la propria soddisfazione per la qualità delle RI e si è detto disponibile ad aprire tavoli di confronti sulle eventuali problematiche che vengono portate all'attenzione dell'azienda.
Mentre resta positiva la valutazione sindacale circa le aperture fornite sulla volontà aziendale di affrontare costruttivamente le varie questioni ancora aperte che riguardano le condizioni di lavoro in Open Fiber, restano perplessità circa la reale volontà della società di affrontare con un effettivo cambio di passo e di ottica futura i rapporti con i suoi fornitori di rete passando dal mero rapporto commerciale “al miglior prezzo possibile” a quella di “partenariato di lungo periodo” con soggetti della filiera strutturati industrialmente che permetterebbe di affrontare in modo diverso le sfide e gli investimenti sulla fibra dei prossimi anni necessari per il Paese.
Roma, 2 marzo 2022
Le Segreterie Nazionali
SLC CGIL   FISTEL CISL   UILCOM UIL
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