Le farneticanti, quanto irricevibili, esternazioni della Responsabile dell'Ufficio stampa Rai, quella de "...nessuna prova che Israele abbia mitragliato civili a Gaza”, gli attacchi scomposti contro il giornalista che ieri raccontava le proteste davanti allo Stadio di Udine, sono l'ennesima riprova di quanto, in questo paese, si stia tentando di negare il genocidio del popolo palestinese e il suo diritto all'esistenza.
Questa guerra ideologica trova il suo terreno fertile in Rai, che, in quanto Servizio Pubblico, dovrebbe invece assicurare la corretta narrazione dei fatti, e non un racconto edulcorato a uso e consumo di qualche parte politica. Non bastavano le polemiche quotidiane, le interviste genuflesse ad esponenti del governo di qualche opinionista pagato ben oltre il tetto imposto alle retribuzioni RAI, adesso ci si mette anche chi, per il suo ruolo, dovrebbe soltanto passare le notizie RAI alla stampa, e invece, senza criterio, si mette ad esternare in modo sguaiato, senza peraltro essere stata ancora smentita dai vertici aziendali.
RAI sembra ormai una nave allo sbando, fra ascolti che vanno malissimo, schizofrenie organizzative e disservizi come quello di domenica scorsa a Saxa Rubra, che è costata la diretta di qualche programma e che solo la professionalità dei tecnici di turno ha impedito che facesse danni ben peggiori. Uno dei tanti guasti che non è solo frutto del caso, ma la spia della vetustà di molti degli impianti e della loro inadeguatezza tecnologica, a cui RAI risponde con la solita litania di come tutto sia sotto controllo.
Sarebbe il caso che i vertici aziendali comincino a prendere una posizione netta su quello che sta avvenendo in RAI, sia nel caso delle esternazioni della Responsabile dell'Ufficio Stampa, sia nei casi quotidiani di errori, gaffe, affermazioni fuori luogo che stanno minando la credibilità residua del Servizio Pubblico.
Il 2027 e il rinnovo del Contratto di Servizio si avvicinano, e, di questo passo, più che un mero appuntamento rituale, rischiano di essere le forche caudine da cui potrebbe passare il futuro di Rai.
Roma, 15 ottobre 2025
La Segreteria Nazionale SLC-CGIL