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Il 30 dicembre si è svolto presso il Ministero del Lavoro il nuovo incontro, previsto dalla procedura di licenziamento collettivo ex L.223/91, fra la dirigenza della Manutencoop-MPSS e le Segreterie Nazionali, Territoriali e le RSU di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL. All’incontro era presente, su esplicita richiesta delle OO.SS, anche la società Telecom Italia SpA, titolare della commessa maggiormente rappresentativa di MPSS la cui diversa allocazione sui territori ed il ridimensionamento ha causato la procedura di licenziamento per 133 dipendenti.
All’incontro precedente la dirigenza di MPSS aveva presentato un piano di rilancio in due fasi:
- la prima prevedeva l’impegno di Telecom Italia a favorire il ricollocamento presso i nuovi aggiudicatari della commessa Telecom di 43 lavoratori impiegati nelle regioni dove MPSS ha totalmente perso l’appalto. Il ricollocamento sarebbe dovuto passare attraverso la messa in mobilità dei 43 lavoratori interessati.
- Per i rimanenti lavoratori il piano prevedeva il passaggio verso una newco dove far confluire tutte le commesse MPSS del mondo TLC e l’attivazione di un ciclo di ammortizzatori sociali finalizzati alla riprofessionalizzazione del personale. Il piano, per essere effettivamente messo in pratica, prevedeva anche un ulteriore cessione da parte di Telecom di attività di data entry sul quale adibire parte del personale MPSS. Un passaggio questo considerato indispensabile dai responsabili MPSSS a causa della diversa composizione delle attività appaltate da Telecom, attività che vedono una decisa riduzione della “gestione operativa” e quindi la preminenza di attività operative (pulimento, piccole manutenzioni ecc…).
All’incontro del 30 dicembre la presenza di Telecom Italia ha consentito di fare chiarezza sul piano di riorganizzazione di MPSS. Per quanto riguarda la posizione dei 43 lavoratori delle sedi dove MPSS non ha più nessun volume della commessa, Telecom Italia si è detta disponibile a lavorare affinché, entro il primo trimestre del 2014, questi possano essere riassorbiti dai nuovi assegnatari della commessa. Per quanto attiene la seconda fase, e quindi le nuove quote di attività da affiancare alla gestione degli immobili, Telecom Italia si è detta impossibilitata, anche a causa delle reinternalizzazioni cui sta dando seguito in questi mesi, ad assegnare altre attività a MPSS. Con questi presupposti la dirigenza di MPSS non ha ritenuto che potessero sussistere i margini per procedere al piano sopra descritto e si è detta orientata o ad un mancato accordo oppure a dividere il bacino dei 133, ovvero licenziando i 43 delle regioni “perse” in virtù della disponibilità di Telecom a favorire i ricollocamenti e richiedendo per i rimanenti lavoratori un ulteriore periodo di cassa in deroga per verificare le opportunità di riprofessionalizzazione.

Le OO.SS dal canto loro hanno preso atto delle disponibilità presentate da Telecom Italia e, pur valutando positivamente il fatto che l’azienda stia partecipando agli incontri di procedura, ritengono che si sia ancora lontani dal trovare una soluzione sostenibile. L’impegno per la continuità occupazionale dei 43 è ancora molto aleatorio, poco verificabile e, soprattutto, non in grado di dare le garanzie minime di affidabilità dei nuovi aggiudicatari. Peraltro con i
termini esposti da Telecom non c’è neanche la garanzia che a tutte e 43 le persone coinvolte venga offerta una possibilità di reimpiego. Il sindacato continua a ritenere non condivisibile la posizione di Telecom che, in questa vicenda come nelle altre “esternalizzazioni”, si considera ormai del tutto esente da responsabilità nei confronti di quei lavoratori.
A questo punto le parti hanno valutato l’opportunità di richiedere un periodo di ammortizzatore sociale in deroga per tutto il bacino interessato, così da poter continuare a lavorare per ricercare una soluzione definitiva e, soprattutto, dignitosa. A procedura “223” ormai scaduta non rimangono più margini per evitare un epilogo negativo della vertenza. Ritenendo del tutto inaccettabile l’potesi di “dividere” il destino dei 43 lavoratori impiegati in regioni dove MPSS ha perso tutta la commessa Telecom ( le “garanzie” di Telecom, come detto, sono ancora insufficienti), le OO.SS. pensano che un ulteriore ultimo semestre di Cassa Integrazione debba essere richiesto con il solo, imprescindibile, fine di continuare a lavorare, da un lato, per un reale ed esigibile coinvolgimento di Telecom Italia, dall’altro, per mettere a punto con MPSS un piano di riorganizzazione che, a partire dalla seppur ridotta commessa Telecom Italia acquisita, possa permettere la piena occupazione del personale ex Telecom Italia.

Registrata la disponibilità del Ministero del Lavoro a questo percorso, le Segreterie Nazionali, di concerto con le strutture Territoriali e le RSU, hanno deciso di attivare un percorso assembleare per verificare il mandato dei lavoratori e, eventualmente, procedere alla chiusura della procedura di mobilità ed all’attivazione degli ammortizzatori nel corso del prossimo ultimo incontro al Ministero previsto per l’8 gennaio.

LE SEGRETERIE NAZIONALI SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL

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