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Con la Legge 147 del 27 dicembre 2013 art.1 comma 186 (Legge di stabilità del 2014) il Governo ha stabilito che per il 2014 l’ammontare del trattamento di integrazione per le ore non lavorate per i Contratti di Solidarietà passerà al 70% rispetto al 60% stabilito dalla legge istitutiva dei Contratti di Solidarietà.

Rispetto a quanto avvenuto nel triennio 2009-2013, quando in virtù della Legge 106 del 2009 l’integrazione è stata portata all’80%, il dato politico di rilievo è quindi la decisione dell’Esecutivo di ritenere non più utile incentivare, fra gli ammortizzatori sociali, quello che è considerato da tutti il meno oneroso per i lavoratori e il più indicato a tenere il più possibile agganciati i lavoratori e le loro professionalità ai posti di lavoro. E’ opportuno ricordare infatti che nello schema iniziale della legge di stabilità del 2014 non era previsto alcun incremento dell’integrazione e che, anche in virtù delle pressioni esercitate dalle parti sociali, solo all’ultimo momento è stato deciso di portare l’integrazione al 70%.

A nostro avviso si tratta di una scelta sbagliata, poco lungimirante e che, oltretutto, in un certo qual modo cambia in corsa, dal punto di vista dell’incidenza economica sui singoli lavoratori, l’equilibrio di accordi che, ad oggi, coinvolgono decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori in tutti i settori produttivi del Paese.

 Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL

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