“Sempre più preoccupante la situazione della Voice Care di Torino, il call center che lavora su commessa Seat e che è stato messo in liquidazione a seguito dei problemi legati al concordato richiesto da Seat e al conseguente mancato pagamento di crediti per circa due milioni di euro - così dichiara Riccardo Saccone, coordinatore Tlc di Slc-Cgil.

“Nonostante la piena disponibilità del sindacato a mettere in campo tutte le azioni opportune al contenimento del costo del lavoro per garantire la piena sostenibilità della commessa Seat, in scadenza a giugno 2015, dobbiamo registrare una chiusura netta da parte aziendale che, francamente, inizia a diventare poco comprensibile.”

“Non ci sfugge il particolare momento di difficoltà vissuto dai customer in outsourcing in questo Paese – prosegue il sindacalista - così come non ci sfugge il ruolo troppo spesso negativo che i grandi committenti, pubblici e privati, giocano nella tenuta complessiva del settore. Quello però che proprio non si comprende è il motivo per il quale non si possa, in presenza di commessa e di volumi stabili ancora per diversi mesi, intervenire per mettere in sicurezza duecento posti di lavoro.”

“Non vorremmo - conclude la nota- che si stia utilizzando questa situazione per intavolare una trattativa commerciale col committente, cosa legittima, anzi auspicabile, purché non ricada sul futuro dei lavoratori. Per parte nostra continueremo a chiedere alla dirigenza di  Seat di garantire volumi stabili e a ricordare loro che, alla scadenza della commessa, occorrerà garantire la continuità occupazionale dei lavoratori del Gruppo Contacta\Voice Care e People Care attraverso il prolungamento della commessa stessa o garantendo comunque una continuità contrattuale. Ora è davvero il momento della ragionevolezza e della responsabilità.”

 

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