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Il 28 febbraio 2013 è proseguito il confronto fra RCS, il Coordinamento nazionale delle RSU e le OO.SS. nazionali e territoriali, relativo alla presentazione del Piano Industriale.

I rappresentanti dei lavoratori, a fronte dei mutati scenari del mondo dell’editoria e del continuo calo dei ricavi degli ultimi anni, hanno dichiarato di essere consapevoli della necessità di intervenire in modo bilaterale e condiviso, ma hanno riaffermato che la scelta dei relativi strumenti dovrà garantire che non ne derivino traumi sociali.

A questo proposito hanno aggiunto che la rivisitazione di tutta la struttura dei costi può prevedere, al fine di evitare esuberi di personale ingestibili, processi di reinternalizzazione, mobilità infragruppo e interventi di formazione e riqualificazione.

Il Piano Industriale comunque non potrà avere, per il coordinamento, una caratterizzazione nel solo senso del contenimento dei costi, ma sarà necessario prevedere per la giusta trasformazione di questa azienda anche un programma di investimenti che garantisca e sostenga, oltre al prodotto tradizionale, un tipo di informazione, seppur in progressivo trasferimento su supporti web, sempre ai livelli di qualità e autorevolezza tradizionali di RCS.

Da subito si cominceranno ad attivare tavoli locali per acquisire informazioni di maggior dettaglio, in modo da rendere possibile, subito dopo lo svolgimento del prossimo C.d.A., un nuovo momento di coordinamento nazionale che faccia proprie le informazioni fornite ai tavoli periferici e anche le determinazioni degli amministratori in tema di rifinanziamento e di ristrutturazione del debito.

Roma, 1 marzo 2013

LE SEGRETERIE NAZIONALI

SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL

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