Purtroppo sembra, a oggi, ineludibile la chiusura de L’Unità. Appare perfino impossibile che una testata storica protagonista di battaglie per la democrazia, la cultura, la libertà d’informazione non possa trovare una soluzione che consenta di continuare la pubblicazione.

Tanti errori si sono accumulati nel passato e questo rischia di essere solo l’ultimo episodio in ordine di tempo, dopo la chiusura di altre testate giornalistiche e la riduzione sempre più massiccia di emittenti radio televisive locali; chiusure dovute alla miopia dei governi che si sono succeduti in questo ultimo decennio che non hanno accompagnato con le dovute azioni di sostegno l’innovazione tecnologica di tutto il settore dell’editoria, che hanno ridotto progressivamente i contributi pubblici e che non hanno mai affrontato il tema del mercato pubblicitario non introducendo norme che consentissero una più equilibrata ripartizione tra sistema radio televisivo nazionale, emittenza locale, carta stampata. Sono queste le vere questioni per sostenere il pluralismo dell’informazione.

Confidiamo che vi possano essere ancora le possibilità  perché non si consumi l’ennesimo danno alla democrazia del paese. Per quanto ci riguarda faremo tutto il possibile perché ciò non avvenga. Naturalmente è prioritario che ci siano le volontà che consentano gli investimenti necessari alla ripresa delle pubblicazioni.

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