"Archimede" Renzi ha di certo salutato con un "Eureka" la sua meravigliosa intuizione di inserimento del canone nella bolletta dell'energia elettrica. Da più parti, e sicuramente da parte della Cgil, qualche legittimo dubbio fu sollevato. L'inventore e la sua accolita di scienziati ci spiegarono che non bisogna porre limite all'inventiva.” – così una nota di Slc Cgil nazionale commenta il pronunciamento del Consiglio di Stato.
“Ma la legge non ammette ignoranza ed il Consiglio di Stato ha appena certificato che il decreto va riscritto. Se il sottosegretario alle comunicazioni Giacomelli ci avesse invitato alla Consultazione democratica sul futuro del sistema radiotelevisivo del 12 aprile, aperta agli stakeholder, ma esclusi i lavoratori, avremmo potuto ancora una volta dire la nostra, sfruttando competenze ed idee di chi quel sistema lo rende vivo, ne produce i contenuti, ne sostanzia la democrazia.”
“Potremmo chiuderla così se non fosse che questa forma di autismo politico mette a rischio il sistema radiotelevisivo pubblico, la più grande azienda culturale del paese, e, con essi, i destini dei lavoratori- prosegue la nota. Rimaniamo ancora in attesa che si definisca il quadro normativo di riferimento.
“Esprimiamo però forte preoccupazione per la situazione della Rai ed auspichiamo che non vada a carico della fiscalità generale il reperimento di risorse necessarie per un'azienda ad oggi priva di certezze sul proprio sostegno economico e sul proprio status, a più di un anno e mezzo dalle prime dichiarazioni del Governo sui temi della riforma del sistema radiotelevisivo – chiude la nota di Slc Cgil.