A mano a mano che si avvicina l’incontro al Mise per Telecom Italia ci sembra che stia aumentando il livello di confusione sul ruolo di quel tavolo e cosa ne possa uscire.
Continuiamo a leggere di perimetri da proteggere, di assunzioni da fare e di esuberi strutturali da affrontare. Si chiama in causa il governo a garanzia di un piano industriale che, avevamo capito, era il primo piano di rilancio (sia negli investimenti che nelle assunzioni) dopo molti anni e che, leggendo le varie dichiarazioni, sembra invece essere diventato nuovamente un piano difensivo e con nessuna prospettiva di espansione. Insomma sembra proprio che il menù che si sta predisponendo per il prossimo 3 luglio sarà misterioso e imprevedibile. L’unica cosa che sembra chiaro è chi pagherà il conto: i lavoratori.
Di fronte a questa situazione è importante a questo punto che siano i lavoratori a dire con chiarezza quali sono le loro priorità. La difesa dell’azienda, della sua univocità non può sempre passare da un continuo scambio. Siamo d’accordo con chi dice che la fase dell’azienda è quanto mai delicata anche a fronte dei nuovi assetti societari. Siamo meno d’accordo che con le novità in arrivo sia opportuno intavolare un tavolo dove alla fine, al di la delle dichiarazioni roboanti, temiamo che tutto si concretizzerà nell’individuare un ulteriore prezzo per la mancata societarizzazione del customer.
Lo sciopero del 30 giugno diventa allora un passaggio importantissimo per le lavoratrici ed i lavoratori di Telecom Italia per dire con nettezza come questo management debba smetterla con le logiche di scambio infinito e presentare finalmente un piano d’impresa credibile che non cambi a secondo delle disponibilità di questo o quell’ammortizzatore sociale. Le sfide che aspettano Telecom sono difficilissime, le Istituzioni non sempre sembrano considerare l’azienda come una risorsa per il Paese, ora sta a Telecom scegliere se voler scommettere sul futuro o passare in cassa, rinnovando magari la solidarietà difensiva su parte del perimetro aziendale, continuando così a dimostrare scarsa lungimiranza ed una visione di scenario non sempre all’altezza delle sfide odierne.
La Segreteria Nazionale di SLC‐CGIL
Qui il comunicato di convocazione dello sciopero: https://www.slc-cgil.it/?p=8029