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Nella giornata di ieri, 11 ottobre, a Milano si è svolto l’attivo unitario sindacale di ITALIAONLINE nel quale, delegati e strutture territoriali, hanno evidenziato nei loro interventi quanto scaturito dalle assemblee svolte con le lavoratrici e i lavoratori. Confronti molto partecipati dove sono emersi: una grandissima preoccupazione per il futuro occupazionale ed un forte malessere sulla gestione dell’azienda che vede il nuovo piano industriale non decollare.
Per contestualizzare e socializzare l’attuale situazione riteniamo importante “fotografare” quanto avvenuto dai primi di agosto ad oggi:
- ITALIAONLINE il 4 agosto u.s. con apposito documento forniva alle parti sociali una informativa sindacale nella quale indicava le linee guida del nuovo piano industriale e delle sue azioni strategiche ma anche una “massiccia” azione sul piano di riorganizzazione con ricadute occupazionali per circa 700 posizioni operative.
- In data 5 agosto veniva inviata, per conto di TALIAONLINE dall’Unione Industriali di Torino al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, una richiesta di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per riorganizzazione con sospensione dall’orario di lavoro fino ad un massimo di 700 lavoratori in forza in tutte le sedi e unità organizzative aziendali.
Le Organizzazioni Sindacali congiuntamente con le loro strutture territoriali e le RSU a seguito di queste azioni da parte dell’azienda hanno iniziato un confronto presso l’Unione Industriali di Torino prima in plenaria e poi con un’apposita commissione tecnica, azioni che purtroppo, allo stato attuale, non hanno portato a dei riscontri significativi.
Sostanzialmente emerge dal confronto effettuato fino ad ora che sugli organici complessivi di ITALIAONLINE pari a 1.106 dipendenti (esclusi i dirigenti) le 700 eccedenze dovrebbero essere trattate, secondo l’azienda, con l’utilizzo per 417 lavoratori della cassa integrazione a zero ore per 24 mesi (scadenza il 20 giugno 2018) e per i restanti 283 la cassa integrazione a rotazione (4 giorni mese per 24 mesi). Altro punto nodale è l’età anagrafica degli occupati in azienda che pur essendo mediamente alta, rispetto all’attuale legislazione, non permette di accompagnare le lavoratrici ed i lavoratori in pensione.
L’utilizzo massiccio della cassa integrazione a zero ore, non attiva immediatamente la fuoriuscita dai lavoratori dall’azienda, ma ne paventa una quasi certa espulsione a giugno del 2018 quando terminerà la cassa anche alla luce della ferma posizione di IOL che ad oggi non considera la possibilità di riqualificarli e ricollocarli in altre attività aziendali e mantiene il numero indicato, contestualmente, altri 283 lavoratori, aumentando la frequenza rotativa della cassa integrazione rispetto a quella precedente.
Il risultato della riorganizzazione in atto è che l’azienda rimane “solamente” con 406 dipendenti pienamente attivi ed un fortissimo depauperamento degli organici presso le 11 sedi IOL attualmente presenti nel territorio nazionale.
La fusione di due aziende (ex SEAT PG ed ex IOL) avvenuta il 20 giugno u.s. praticamente dimezza la Forza Lavoro!
Il confronto ad oggi non ha fatto emergere spazi di trattativa che possano significativamente modificare quanto l’azienda sostiene con decisone. Le reiterate richieste sindacali di attivare un ammortizzatore come “la solidarietà difensiva” rispetto alla cassa integrazione straordinaria che permetterebbe di mantenere nel ciclo produttivo tutti i lavoratori coinvolgendo l’intero organico ed aumentando l’arco temporale per avere più tempo di riorganizzarsi, passando dai 24 mesi della cassa ai 36 mesi della solidarietà, e nel quale auspichiamo che il piano industriale possa dare i suoi risultati positivi e l’economia del Paese si riprenda, sono state respinte.
Altre e molteplici richieste avanzate dalle Parti Sociali - maggiore utilizzo della cassa integrazione a rotazione, ricollocazione/riqualificazione, esodi incentivati, attivazione di un bacino di reperimento dalle “casse integrazioni a zero ore” in sostituzione dei lavoratori che volontariamente escono dall’azienda - hanno trovato una scarsa sensibilità da parte di IOL, tutte azioni che mirano a diminuire sensibilmente il “pesantissimo” impatto sulla occupazione.
Alla luce di quanto evidenziato abbiamo già inviato nella giornata del 10 ottobre u.s. una richiesta di incontro al Ministero dello Sviluppo Economico ed in particolare al settore “Unità di Crisi” per affrontare in un tavolo istituzionale questa preoccupante vertenza.
Nel frattempo a sostegno della vertenza che ribadiamo, seppur complicatissima auspichiamo che in sede istituzionale possa trovare dei riscontri, proclamiamo il blocco dello straordinario, della reperibilità e delle prestazioni accessorie ed uno sciopero che preveda un “pacchetto di OTTO ore” da svolgersi secondo le modalità che indicheranno i singoli territori.
LE SEGRETERIE NAZIONALI SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM UIL

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