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Produzione culturale

A seguito della richiesta di incontro datata 16 febbraio indirizzata all’Ente dalle OO.SS. per effettuare una prima verifica congiunta dell’applicazione delle novità introdotte nel CCNL, l’azienda ha manifestato oggi la sua disponibilità. Nell’incontro che verrà dunque calendarizzato, riteniamo che la Società dovrà dare risposta nel merito di una serie di gravi criticità che rischiano di compromettere seriamente il funzionamento dell’Ente.
E’ ormai noto che entro pochi mesi oltre 100 lavoratori lasceranno la SIAE a seguito di proposte individuali di incentivo all’esodo. In proposito chiediamo di conoscere i criteri seguiti dall’Ente riguardo le proposte fatte ai lavoratori e rispetto alla scelta dei soggetti ritenuti esodabili. Immaginiamo infatti che la SIAE, si sia attenuta a principi di correttezza, e soprattutto di equità, favorendo la libera scelta del lavoratore. Naturalmente le scriventi OO.SS. sono a disposizione dei lavoratori per ogni tipo di assistenza.
Da una prima valutazione sommaria, in attesa di dati più precisi che chiediamo all’Ente di fornirci, risulta alle scriventi OO.SS. che alcuni settori nevralgici della SIAE, primi fra tutti la Rete Territoriale, il CED e la Divisione Musica, resterebbero fortemente scoperti da queste uscite, con un conseguente ed immediato mancato presidio di alcuni processi.
In merito al funzionamento della Rete Territoriale, l’uscita di personale esperto -in parte già avvenuta- sta realmente mettendo in ginocchio quello che, fino a qualche anno fa, era il fiore all’occhiello della SIAE: il presidio del territorio ed il controllo capillare. Tutto questo nonostante OO.SS. e amministrazione dell’Ente abbiano sempre condiviso la necessità del potenziamento e del rafforzamento della Rete, anche in chiave di presidio di legalità e di rappresentanza dello Stato.
Inoltre, esistono evidenti problemi nel settore che noi -per convenzione- continuiamo a chiamare CED, cioè la Direzione Information Technology, già Divisione Digital Technology, già Divisione Tecnologie dell'Informazione e Innovazione Digitale, già Sistemi Informativi e Sviluppo Processi. L’agenda digitale, che avrebbe dovuto rivoluzionare la nostra interfaccia informatica, non risponde alle attese, nonostante gli ingentissimi investimenti. Abbiamo delegato ad una società la responsabilità di una trasformazione strategica, di fatto esternalizzando pericolosamente il controllo dei processi.
Nonostante queste premesse, proprio nel settore informatico sono state concordate le uscite anticipate di alcuni funzionari ancora cinquantenni e di grande esperienza, che rischiano di lasciare scoperte aree nevralgiche dei sistemi attualmente in esercizio e che in queste stesse ore, assieme a tutto il personale informatico interno, si sono adoperati per tamponare numerose situazioni di crisi generate dal malfunzionamento di programmi sviluppati dal fornitore esterno.
Ulteriori criticità si riscontrano nella operatività della Divisione Musica, motore economico della Società e con il maggior numero di associati, anzi: “clienti”. Tutti i servizi di digitalizzazione (ad esempio: bollettino on-line, programmi musicali on-line, ecc.), sono stati per “necessità” avviati con numerosi problemi che, a mesi di distanza, non sono stati ancora risolti; anche qui un buon numero di professionalità sono uscite o usciranno a breve, amplificando le difficoltà nel gestire le numerosissime richieste ed esigenze degli associati, manifestate -come detto- anche in relazione alla disponibilità solo parziale e discontinua dei servizi on-line.
Altro elemento di crisi, è quello che dovrebbe essere il nostro biglietto da visita per il “cliente” (autore od utilizzatore che sia), insieme al sito istituzionale e ai portali di accesso o di pagamento, cioè l’Ufficio Relazioni con il pubblico (URP) e il servizio telefonico di Assistenza Qualificata.
Per l’URP ad ottobre scorso Ente e OO.SS. avevano concordato la sperimentazione di una tipologia di orario con turnazione atipica, limitata ad un periodo di sei mesi, al fine di verificare una soluzione che permettesse di assicurare da parte dell’Ente la migliore risposta alle esigenze di autori ed utilizzatori, finalità che ci era stata assicurata come sentita prioritaria da parte di questa amministrazione. Dopo cinque mesi, l’esperienza appare fallimentare con evidenti ricadute sulla qualità del servizio reso all’utenza, nonostante gli sforzi del personale addetto.
Tutti i dipendenti in forza al settore lamentano gravissime difficoltà nelle condizioni operative e di ambiente lavorativo, e i nuovi spazi si sono rivelati subito poco funzionali, senza considerare che l’istallazione di telecamere necessita di un informativa alle OO.SS., fermo restando che, ove detti dispositivi abbiano nella loro area di interesse le postazioni lavorative, questo comporterebbe la necessità di uno specifico accordo.
Ora più che mai le scriventi OO.SS. ritengono che debba essere ricercata la condivisione sulle misure da intraprendere e sugli obiettivi dell’Ente, soprattutto per garantire il futuro di chi ci lavora.

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